Maturità troppo social? Così si difendono all’estero

Dagli Stati Uniti alla Cina, c’è una rete che accomuna tutti i maturandi del mondo. È quella dei social network, dove la fuga di notizie sulle domande e le tracce delle prove d’esame è ormai una costante. Ma quest’anno non tutti i Paesi si stanno facendo cogliere impreparati, mettendo a punto una serie di metodi “anti-cheating”.
Prima tra tutte l’Algeria, che ha bloccato il funzionamento di Facebook e altri social media sul territorio nazionale per scongiurare irregolarità e scorrettezze durante gli esami di maturità. La decisione ha seguito le fughe di notizie sulle domande e le tracce di una prima prova, annullata a inizio giugno. Secondo l’Aps, l’agenzia di stampa nazionale, la decisione è stata adottata per proteggere gli studenti dalla pubblicazione di “domande contraffatte sulle reti social”.
Negli Stati Uniti, invece, diverse scuole si sono dotate di telecamere ambientali per controllare movimenti strani e di computer a incasso che impediscono di fare fotografie agli schermi. Non ultima la Cina con un drone a sei eliche in grado di rilevare gli impulsi provenienti dai dispositivi mobili. Ma la soluzione più originale e sicuramente a basso costo arriva dalla Thailandia, dove gli studenti hanno dovuto indossare di un copricapo a dir poco creativo: fogli di carta da applicare sulla testa, per evitare sbirciatine furtive.

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