La Fedeli prova a "ricucire": incontrati sindacati e rappresentanti degli studenti

Il ministro Fedeli proprio nei primi giorni del suo mandato incontra sindacati e studenti per trovare la sintonia e “ricucire” con un mondo, quello della scuola, in grande polemica con il ministro Giannini e l’esecutivo Renzi.

Fra i primi atti della Ministra Fedeli balzano subito all’occhio i due incontri con i sindacati e gli studenti.
Un segnale più che altro di inversione di tendenza, quel “ricucire” con il mondo della scuola che ha creato non pochi problemi al Governo Renzi.
Con migliaia di assunzioni fatte e miliardi investiti, ci si sarebbe aspettato un ritorno del tutto diverso rispetto alle critiche e al malcontento che giravano fuori da Viale Trastevere.
Parte con il piede giusto, almeno da un punto di vista formale, l’inizio del mandato della Fedeli. Un incontro con le tante sigle sindacali e poi quello con gli studenti rappresentati dalla studentessa padovana Anna Azzalin presidente del CNSU(Consiglio nazionale studenti universitari). Un faccia a faccia, fra donne, che iniziano a conoscersi e a studiarsi.
“Non me l’aspettavo” ha dichiarato al “Corriere dell’Università” la Azzalin, “non così presto, speriamo sia di buono auspicio per il futuro”. E sulle prime impressioni: “ero emozionata, ma la Ministra ha un approccio aperto, direi umile”.
Fra i temi discussi: la legge di bilancio per il mondo universitario, il diritto allo studio, le modalità di accesso all’insegnamento, le lauree professionalizzanti.
“Ringrazio la Presidente del Cnsu per il confronto franco e costruttivo – sottolinea Fedeli -. Le sfide che ci aspettano sono tante e tutte di fondamentale importanza, per questo sono convinta che il dialogo con chi l’università la vive ogni giorno sia indispensabile per tracciare un percorso condiviso”.
Oggi invece il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari ha approvato all’unanimità il parere presentato dall’UDU e integrato con le proposte di altri gruppi relativo allo schema di decreto recante i criteri di ripartizione della quota premiale e perequativa del fondo di finanziamento ordinario delle università per l’anno 2016.
Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari, dichiara: “Avevamo denunciato già a maggio come la quota premiale, che rappresenta circa il 20% del totale del FFO, fosse in aumento rispetto agli anni passati: un aspetto assai negativo se si considera che di fronte ad un sistema fortemente sottofinanziato, tale quota finisce per incrementare la competizione e la forbice tra gli atenei troppo spesso costretti a competere per poche briciole.”
Carlo Garau, capogruppo UDU nel Consiglio degli studenti ha aggiunto: “Nel parere approvato ribadiamo la contrarietà al fatto che i 38 milioni di euro non utilizzati nel 2016 per l’implementazione delle procedure delle Cattedre Natta siano spostati all’interno della quota premiale. Riteniamo, inoltre, che la quota di finanziamento premiale destinata alla Ricerca vada ridotto dal 65% al 60%, come consentito dalla legge, al fine di valorizzare maggiormente la didattica. Tuttavia, anche sugli indicatori riguardanti la didattica esprimiamo forti criticità, in primis perché i due parametri utilizzati non sono indicativi di una didattica di qualità, ma al contrario sono molto parziali: nello specifico l’utilizzo dei soli indicatori sull’Erasmus risultano essere assai limitativi per una valutazione dell’internazionalizzazione, oltre al fatto che questo indicatore accrescerebbe le disuguaglianze territoriali.
Inoltre, riteniamo che il numero di studenti in corso con almeno 20 CFU nell’ultimo anno solare non sia un criterio idoneo al fine di premiare l’effettiva qualità, sia perché l’indicatore non è proporzionato alla platea di studenti dei singoli atenei, sia perché atto a penalizzare proprio quegli atenei in cui sarebbero necessari investimenti ulteriori in didattica integrativa e tutorati. Lo stanziamento di 15 milioni di euro per interventi straordinari per gli eventi sismici del 2016, destinati agli atenei di Macerata e Camerino, è sicuramente positivo: chiediamo tuttavia una più completa documentazione a riguardo, al fine di poter formulare pareri più utili in futuro. Infine, per quanto riguarda il recupero una tantum delle risorse destinate all’edilizia universitaria, chiediamo che le università possano “giustificare” l’eventuale mancato utilizzo prima che quei fondi vengano sottratti . Siamo, invece, completamente contrari al fatto che all’eventuale mancato raggiungimento di questa somma tramite il prelievo dagli atenei “colpevoli”, sia prevista la riduzione, per la somma mancante dell’FFO come invece previsto dalla bozza di decreto.”
Anna Azzalin ha così concluso: “È estremamente importante che il parere sia stato approvato all’unanimità, a dimostrazione di come ci sia convergenza di tutto il mondo studentesco nel valutare gli effetti che tale schema di decreto produrrebbe in un sistema già in sofferenza. Ora chiediamo alla Ministra di continuare sulla buona strada intrapresa: il nostro parere non rimanga lettera morta, un semplice adempimento burocratico necessario per l’emanazione stessa del decreto. Bisogna ripartire da quanto anche denunciato dagli studenti, a cominciare dalla necessità di rifinanziare l’università secondo criteri che permettano a tutti gli atenei di ricevere la quota necessaria”.

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