Scontri tra tifosi

Lazio and AS Roma’s supporters clash prior to the start of a Serie A soccer match at Rome’s Olympic stadium, Sunday, April 18, 2010. Police have intervened after Lazio and AS Roma fans threw firecrackers at each other inside Stadio Olimpico ahead of the Rome derby. Police in riot gear formed a barrier to prevent the supporters from coming into contact with one another Sunday. The start of the Serie A match was brought forward by two hours due to security concerns. (AP Photo/Pier Paolo Cito)

In un momento come questo in cui si annunciano positive distensioni, come l’abbassamento delle barriere all’Olimpico avvenuto in occasione del derby Lazio-Roma, si assiste ancora a folli disordini.
La partita di serie A Inter-Roma di domenica scorsa ha visto, prima del suo inizio, una serie di scontri scatenati dagli ultras dell’Inter contro i tifosi della Roma in trasferta: scoppio di petardi, bombe carta, cori. Solo l’intervento della polizia ha potuto sedare gli animi, dovendo tuttavia ricorrere al lancio di lacrimogeni per disperdere i tifosi. Non si sono registrati feriti, anche se un funzionario di polizia è rimasto contuso per lo scoppio di una bomba carta, e il 118 ha trasportato in codice verde al pronto soccorso un contuso alla testa.
Sorge spontanea la domanda su come possa essere possibile che, ancora oggi, un gioco scateni una tale violenza: il calcio, come tutti gli altri sport, dovrebbe insegnare ben altri valori come lo spirito di gruppo, il fair play, la solidarietà, invece di diventare una mostra di divisioni e insulti.
Filippo Rea

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