Città intelligente regina del G7 Ambiente di Bologna

Protagonista dell’incontro internazionale sul clima è stata la smart city, protagonista l’8 giugno all’incontro “Le città metropolitane per lo sviluppo sostenibile”. A margine, poi, è stato sottoscritto un protocollo – la Carta di Bologna per l’Ambiente – che riconosce alle città un ruolo cardine nella tutela ambientale attraverso l’impegno concreto nei settori chiave della riduzione rifiuti e riciclo, protezione suolo, transizione energetica, qualità dell’aria e riduzione delle polveri sottili, tutela acque e verde urbano, mobilità sostenibile. 
I primi modelli di smart city sono nati in parallelo con la diffusione della Information Communications Technology (Ict) quasi due decenni fa. Ma solo da una decina d’anni si è assistito al proliferare di progetti concreti, grazie anche alle innovazioni tecnologiche e alla digitalizzazione crescente nei vari ambiti della quotidianità. Ormai pc, tablet, bancomat, smartphone sono usati dalla maggioranza della popolazione, e ciò, permette la comunicazione via software con algoritmi di analisi e gestione automatizzata. Quest’ultimi in aumento grazie anche all’adozione di protocolli che possono fornire informazioni alla cittadinanza e dati alle amministrazioni. 
I dati dell’Osservatorio Internet of Things del PoliMilano 2016/2017 sono in aumento. Lo scorso anno gli investimenti in applicazioni di smart city sono cresciuti del 17% sull’anno precedente, raggiungendo una quota di 230 milioni di euro. Il 51% dei comuni italiani ha avviato almeno un progetto negli ultimi tre anni. Ma più della metà di questi non ha ancora una chiara strategia di sviluppo del territorio. 

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