Il test di Medicina e il numero chiuso sono da sempre al centro della polemica estiva. Ma questa volta sembra esserci qualcosa di più. L‘Unione degli universitari infatti ha annunciato un esposto all’Anac di Raffaele Cantone perché “almeno per il test del 2016 le domande della prova commissionate dal Miur alla Salexi s.r.l., nel cui consiglio di amministrazione risiedono molti curatori degli alphatest a pagamento, sono state copiate direttamente dagli eserciziari”. Un possibile conflitto di interessi che getta un’ombra sul già contestato numero chiuso. Per giunta, poi, quest’anno mutilato di 124 su 9 mila e 100 disponibili quest’anno. Numero chiuso che ha visto, inoltre, la recente apertura del Consiglio di Stato, il quale ha rimandato qualche settimana fa al Tar del Lazio la definizione dei criteri di necessità di mantenere tali disposizioni.
I dettagli e le modalità del test sono contenuti nei decreti firmati dalla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli per chi nell’anno accademico 2017/2018 vorrà provare a frequentare i corsi di medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria, veterinaria. I quesiti previsti per il ciclo unico in medicina e chirurgia – insieme ad odontoiatria e protesi dentaria – sono sessanta a risposta multipla: due di cultura generale, venti di ragionamento logico, diciotto di biologia, dodici di chimica, otto di fisica e matematica. La prova si terrà il 5 settembre alle 11 e ogni studente avrà a disposizione cento minuti. Stessi numeri e tempistica medicina veterinaria che è in calendario il 6 settembre e per la quale vi sono 655 posti; in questo caso i quesiti verteranno su cultura generale, 20 di ragionamento logico, 16 di biologia e chimica, 6 di fisica e matematica. La prova per medicina e chirurgia in lingua inglese è in calendario il 14 settembre e prevede gli stessi quesiti per il medesimo corso in lingua italiana ma gli atenei interessati sono solo quelli di Bari, Milano, Bologna, Pavia, Roma La Sapienza e Tor Vergata, Napoli Federico II e Luigi Vanvitelli, Siena e Torino.
Sull’oscura vicenda delle domande copia e incolla l’Udu aveva pensato dapprima di presentare ricorso al Tar Lazio. Rendendosi conto, poi, che potrebbe non trattarsi di semplici irregolarità amministrative. “Ritenendo – spiegano – comunque che potesse rappresentare un grave elemento di discriminazione e violazione del principio di imparzialità della prova, abbiamo deciso, come Unione degli universitari e studio legale Michele Bonetti & partners, di approfondire la questione”. E, dopo una verifica durata un anno, i ragazzi supportati dai propri legali ritengono di essere giunti a quella che loro ritengono una verità che potrebbe creare più di un semplice imbarazzo a Viale Trastevere. I dettagli dell’esposto verranno presentati lunedì 3 luglio presso la sala stampa della Camera dei Deputati.
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