La Carta dei diritti e doveri degli studenti ed un portale telematico per denunciare gli abusi: sono questi gli strumenti che verranno messi in campo dal Miur da settembre per combattere lo sfruttamento del lavoro degli studenti durante le ore di scuola-lavoro. Ad annunciarlo è proprio la ministra Valeria Fedeli che assicura: “1000 tutor che lavoreranno per favorire i contatti e sinergie tra il mondo del lavoro e quello della scuola, senza sostituire i tutor scolastici”. L’annuncio è avvenuto dopo una lunga gestazione e il parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione; ritardo dovuto soprattutto all’ok sulla copertura economica del Ministero dell’Economia.
L’allarme sullo sfruttamento era stato lanciato nelle scorse settimane dai sindacati degli studenti: l’Unione degli studenti (Uds) aveva presentato un suo rapporto di monitoraggio in cui su 15 mila studenti intervistati, il 57% aveva svolto l’alternanza in attività che non c’entravano con il proprio piano di studi, il 47% denunciava la violazione dei propri diritti e l’87% voleva poter decidere il proprio percorso. Sotto questo punto di vista la Carta, più volte richiamata dai sindacati, dovrebbe rispondere a tali necessità prevedendo una serie di diritti non solo per gli studenti, ma anche per gli allievi del Sistema di istruzione e formazione professionale (IeFP). Dal diritto a svolgere “un percorso personalizzato” a “un ambiente di apprendimento favorevole alla crescita personale”. Dall’essere seguiti da un tutor scolastico e uno aziendale, fino al diritto di esprimere una valutazione sull’efficacia e sulla coerenza del percorso con il proprio indirizzo di studio.
Dall’altra parte ci sono anche i doveri da rispettare: “L’effettiva frequenza e l’obbligo alla riservatezza sulle informazioni sensibili dell’azienda”. Inoltre il Miur metterà a disposizione un portale di denuncia di eventuali abusi.
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