Storia di uno spreco all'italiana: Cnr spende 20 milioni d'affitto per immobile

Che questo non fosse il paese del buon senso lo sapevamo già, quello che non sapevamo è fino a che punto possa arrivare tale mancanza. Lo sanno sicuramente al Consiglio Nazionale delle Ricerche dove dal 1990 ad oggi sono stati spesi 20 milioni di euro in affitto per un immobile a Mangone, Calabria. Il fabbricato di 4000 metri quadrati, che ospitava gli uffici e la tipografia del Giornale di Calabria di Nino Rovelli, nel 1990 viene comprato dall’Immobiliare Piano Lago Srl: nello stesso anno riesce a darla in affitto per nove anni al Cnr. Il canone annuale, all’epoca in lire, è di un milione e trecentomila euro. Un affare, non per il Cnr però che ha sempre lamentato scarsi fondi alla ricerca. Durante gli anni si succedono 12 governi ma il carissimo contratto di Mangone, rinnovato nel 2001 per un miliardo e 394 mila lire (oltre novecentomila euro oggi), rimane così. 
Soltanto nel 2012, come scrive Massimo Clausi su Il quotidiano di Calabria, che vedendo il progressivo taglio di fondi al Cnr e la parallela riduzione tra scienziati e dipendenti la società immobiliari iniziò a temere di perdere il suo El Dorado. Così il 13 novembre dello stesso anno decise di offrire una drastica riduzione del canone: il 40%; impegnandosi inoltre a garantire opere di manutenzione ordinaria e straordinaria. Un risparmio non indifferente. Cosa avrà risposto il Cnr? Nulla, nessuna risposta. Tanto i soldi sono pubblici. Soltanto nel 2014, e per iniziativa del senatore 5 Stelle Nicola Morra, la burocrazia del Cnr sembra destarsi dal torpore. Dopo 2 anni decidono di accettare la riduzione offerta dai privati: 505.558 euro a fronte dei 842.646 pagati fin lì. Ma non è tutto. Nel frattempo infatti l’Agenzia delle Entrate, incaricata di fare una nuova stima dello stabile – che ora vale 2,6 milioni di euro -, fissa una cifra congrua di affitto annuale a 163.150 euro.
Ci si aspetterà quindi che il Cnr, se non intenzionato a pagare questa nuova cifra, almeno di ritrattare un nuovo contratto. Nulla di simile: per il Consiglio Nazionale delle Ricerche la cifra di 505.558 va tutto sommato bene, tenendo conto della manutenzione. Il tutto senza fare nuove stime, la decisione viene presa con uno scambio di email. La vicenda è stata anche oggetto del settimanale satirico Striscia la notizia, che di fronte ai continui silenzi del Ministero dell’Istruzione ha dato risalto allo spreco: in 27 si sono spesi più di 20 milioni di euro per un immobile che ne vale 2,6. Nei giorni scorsi, dopo il servizio del programma di Antonio Ricci, è stato disdetto il contratto. Nel frattempo nel centro sono rimasti 16 dipendenti, probabilmente alcuni tra più costosi al metro quadro che il Cnr abbia mai avuto. 

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