Spesso nei mesi estivi oltre alle quotidiano stress lavorativo in ufficio ci si mette anche il caldo. Ed è nei momenti di maggior picco della giornata che avremmo tutti bisogno di una pausa. Secondo una ricerca inglese promossa da Vikings il 52% di chi lavora in ufficio ammette di non fare nessuna pausa, mentre il 39% di chi lavora da casa se ne concede tre. Inoltre, il 67% di chi svolge il proprio lavoro in ufficio ha dichiarato di poter scaricare lo stress con i propri colleghi, a fronte del 50% di chi sta a casa che invece dice di non parlare con nessuno negli orari di lavoro. Se lavorate da casa, è probabile tuttavia che abbiate meno pensieri negativi in generale: più della metà dei dipendenti in ufficio ha infatti ammesso di pensare in modo negativo al proprio lavoro ogni giorno, o almeno qualche volta alla settimana, rispetto invece all’appena un terzo di chi lavora da casa. Vikings ha proposto anche un quiz online dove poter valutare il proprio livello di stress.
Lo stress lavorativo è definito come una reazione dannosa che le persone vivono a causa di sgradevoli pressioni e richieste subite al lavoro. La dot. Mariette Jansen – esperta di stress nonché coach e formatrice professionale – ritiene che le pause al lavoro siano un ottimo modo per gestire situazioni stressanti: “Lo stress è il risultato di un eccessivo ‘stretching’: qualsiasi azione volta all’interruzione di tale stretching permetterà di evitare lo stress. Se consideriamo che l’intervallo medio di attenzione di un adulto è di 20 minuti, capite quanto siano importanti pause regolari. La pausa non deve durare ore: basta anche solo alzarsi, stendere i muscoli o fare due passi.” In generale, chi lavora in ufficio ha segnalato un livello maggiore di stress lavorativo. Ciò è legato alle pause meno frequenti rispetto a chi lavora da casa, alla maggior presenza di pensieri negativi in relazione al proprio lavoro e alla regolare sensazione di una sgradevole pressione nel raggiungimento degli obiettivi.
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