Alternanza Scuola-Lavoro, Consiglio di Stato approva Carta dei diritti e doveri studenti

Il regolamento per gli studenti in Alternanza Scuola-Lavoro arriverà tra pochi giorni sul tavolo della presidenza del Consiglio dei Ministri nella sua versione definitiva. “Siamo molto soddisfatti del via libera del Consiglio di Stato”, dichiara la Ministra Valeria Fedeli. “Il parere ricevuto conferma la qualità di un provvedimento che riteniamo indispensabile per migliorare e mettere a punto l’Alternanza Scuola-Lavoro”. La Carta, che mira a garantire agli studenti il pieno rispetto dei loro diritti, è stata prevista nella legge ‘Buona Scuola’ e chiesta più volte dalle associazioni studentesche, soprattutto dopo gli abusi registrati negli ultimi due anni. Senza dimenticare i doveri come il rispetto del patto formativo, soprattutto per l’anno scolastico 2017/2018 in cui l’Alternanza sarà obbligatoria per accedere a l’esame di maturità. “La Carta sarà operativa per l’inizio dell’attività di Alternanza di questo anno – confermano da Viale Trastevere – inoltre stiamo operando per qualificare ancora di più i percorsi”. 
Sul testo si sono espressi a maggio anche i sindacati studenteschi come l’Uds, l’Unione degli studenti, portando vari emendamenti al testo. “Noi non abbiamo ricevuto feedback dal Ministero – dichiara la coordinatrice nazionale Francesca Picci – ad oggi tutto tace. Si è scelto di fare tutto questo durante la chiusura delle scuole”. Un testo a scatola chiusa che il Miur presenterà al prossimo Forum degli studenti. “La Carta dei diritti e dei doveri è la base su cui discutere l’Alternanza ma dobbiamo dare risposte concrete – continua Picci – il codice etico da noi richiesto per le aziende è stato rigettato dal Ministero: questo significa difendere il diritto allo studio? – e conclude – Senza la garanzia della gratuità del percorso di Alternanza la Carta sarà parziale”. Inoltre ci aspetta di capire quali modifiche abbia presentato il Consiglio di Stato e quali siano i contenuti del regolamento presentati l’8 agosto durante la confernza Stato-Regioni. Il Miur intanto ha siglato un protocollo con il Comune di Milano per far si che la pratica possa essere fatta anche negli enti pubblici, privati e nel terzo settore.
“L’esperienza formativa non deve essere lavoro altrimenti avviene un cortocircuito del percorso – commenta Giammarco Manfreda coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi – Non possiamo dire assolutamente che ci sia stato un contributo studentesco ad oggi”. Gli studenti chiedono un rapporto tutor in alternanza 1 a 5, la ministra Valeria Fedeli ne ha annunciati 1000 a fronte di un milioni e cinquecentomila studenti in Alternanza: e quest’anno si prevede un vertiginoso aumento. “Siamo a favore di uno strumento che permetta di evitare gli sfruttamenti che abbiamo segnalato, soprattutto durante l’estate, – continua Manfreda – ma bisogna avere regole stringenti e che garantiscono il diritto all’orientamento degli studenti secondo il loro percorso scolastico – e conclude – Bisogna aprire alle grandi aziende perché ad oggi il 90% sono micro o piccole imprese che non hanno il personale adatto alla formazione”. 
 

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