Fantacalcio in rosa, una Lega di sole donne

Da sempre il calcio ed il fantacalcio sono considerati territorio maschile tanto che, soprattutto in questo periodo, in ogni angolo del web fioccano vademecum più o meno ironici su come una donna possa sopravvivere alla vera e propria febbre fantacalcistica del proprio lui. E se per una volta lasciassimo da parte tutti i luoghi comuni che vedono noi donne esclusivamente fissate con borse e scarpe e gli uomini sul divano a guardare la tv con una birra in mano? Se provassimo a cambiare punto di vista? Se invece di pensare a come farli guarire dalla patologia fantacalcistica pensassimo a come farci contagiare?
Vi riporto di seguito una bellissima intervista tratta fantamagazine
Il fantacalcio #èunamalattia ed una volta contagiati non si torna più indietro. Abbiamo incontrato Irene, livornese doc, che ha accettato di parlarci un po’ della sua Lega per sole donne e di raccontarci come vive il gioco più bello del mondo (dopo il calcio).
È una rarità leggere di una lega composta da sole donne, ciò rende assolutamente speciale il vostro fantacampionato ed incuriosisce non poco. Come vi siete conosciute? Come nasce la vostra passione per il calcio?
Non credevo fosse così una rarità. Io ormai frequento il forum Gruppo Esperti da 4 anni ma non pensavo fossimo in così poche donne. Ci siamo conosciute sui campi da calcio. Tutte noi giochiamo a calcio a 11 e con alcune ci conosciamo da 10/15 anni.
Dal calcio al fantacalcio poi il passo è breve. Come avete iniziato?
Ci trovavamo già ogni weekend a vedere le partite tutte insieme e 4 anni fa abbiamo deciso di creare una Lega così da rendere ancora più avvincente la competizione a prescindere dalle varie squadre del cuore. Pensa che la prima asta l’abbiamo fatta sul campo di allenamento…
La tua fantasquadra ha un palmarès di tutto rispetto con 2 titoli in 3 anni, qual è il tuo segreto? Hai una strategia particolare?
Ho sempre tenuto nascosto il forum Gruppo Esperti con i vari consigli settimanali ma penso che il metodo migliore per vincere sia seguire l’istinto e informarsi. In estate guardo tutte le partite possibili per farmi un’idea delle squadre e dei giocatori, studio approfonditamente. Poi ci vuole anche fortuna chiaramente.
Cosa ti appassiona del fantacalcio? Qual è l’aspetto di questo gioco che ti piace maggiormente?
L’adrenalina durante il fine settimana nel seguire le partite non solo della propria squadra del cuore ma soprattutto dei propri giocatori. E poi è un’ottima scusa per stare tutte insieme: ogni weekend ci troviamo a casa di qualcuna, mangiamo una pizza e ci “gufiamo” a vicenda. Siamo ipercompetitive.
Per quale giocatore eri pronta a fare follie?
Icardi pagato 170/500. È il top da 20 gol che volevo da affiancare ad un Mandzukic tutto da scoprire e ad una certezza come Totò Di Natale.
Solitamente il primo acquisto non si scorda mai: ti ricordi il primissimo giocatore della tua fantasquadra? E quello a cui sei più legata?
Si primo acquisto El Shaarawy a 4. Quell’anno fece benissimo! Almeno finchè non arrivò Balotelli… il giocatore cui sono più legata invece è Vidal.
Sono davvero poche le ragazze con cui è possibile parlare di calcio, secondo te c’è un perché o stiamo parlando solo di una convenzione sociale che piano piano sta scomparendo?
Perché è uno sport troppo agonistico che non appassiona molte donne, forse le ragazze sono più portate alla calma e alla sportività. Ma non è il nostro caso.
Secondo te ci sono differenze tra come il fantacalcio viene vissuto dagli uomini e come lo vivete tu e le tue compagne di Lega?
Sì io credo di sì. Anni fa un ragazzo allo stadio si mise a parlare con noi perché vedeva che guardavamo i marcatori e ci disse che nella sua lega puntano un sacco di soldi ogni partita: il vincitore vinceva anche 1500 euro. Ecco così secondo me è troppo, rischia di non essere più un gioco e viene a mancare l’idea di base che deve sempre esserci: il divertimento.

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