Una situazione atipica, almeno per un ministro della Repubblica quello che è successo a Benevento dove la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli si è intrattenuta seduta sugli scalini dell’auditorium Sant’Agostino con gli studenti che la contestavano sulla “Buona Scuola”. Il capo di viale Trastevere infatti era intervenuto ad un convengno di Flc Cgil sui “Diritti uguali fra diseguali”, relativo a dimensionamento della rete scolastica regionale, del Fondo di funzionamento ordinario dell’università, di diritto allo studio. Ma fuori c’erano loro, gli studenti, quelli dell’alternanza scuola-lavoro. Le contestazioni sono molto dure e la ministra, inaspettatamente, esce dall’auditorium, si siede sulle scale e inizia un colloquio: “Invitatemi nelle vostre scuole, verrò e mi renderò conto della situazione”, afferma.
Poi invita due studentesse a raggiungerla sui gradini in pietra dove la ministra si era seduta ad aspettare, mettendo in imberazzo il servizio d’ordine. Uno scambio di battute informale tra le tre, accompagnato anche da un “dono” delle due ragazze: una riproduzione di una nota catena di fast food al centro delle cronache per la pratica dell’alternanza. “Non vogliamo lavorare gratis e sottrarre ore di studio per questo”, hanno detto le studentesse. “Non dovete farlo – ha detto la ministra – l’alternanza non è apprendistato, è una cosa diversa e la vostra scuola dovrebbe controllare che non ci siano sfruttamenti”. Poi si lasciano con la promessa della Fedeli di “chiedere conto degli abisodi di abusi che vanno denunciati, però si devono organizzare degli incontri per capire l’opportunità che l’alternanza è per voi studenti”.
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