Crollo di studenti al Sud, tra le prime Campania e Sicilia

Quest’anno mancano all’appello 58.559 alunni nelle classe della penisola. E il crollo maggiore è al Sud, soprattutto in Campania e Sicilia. Tutta colpa del calo demografico che svuota le aule soprattutto alla materna (meno 29.181 bimbi rispetto al 2016-17) e alla primaria (meno 34.874 alunni). Ma anche della minore crescita degli stranieri e della dispersione scolastica. Ha lanciare l’allarme la rivista “Tuttoscuola” rilanciando i numeri del ministero dell’Istruzione per ogni regione. Rilevando i decrementi dei singoli settori in ogni regione, il calo complessivo è ancora più consistente (oltre 78 mila unità), “compensato da taluni saldi positivi della secondaria di primo e di secondo grado in alcune regioni. Nell’anno precedente i decrementi effettivi di diverse regioni avevano superato le 50 mila unità, portando il decremento complessivo in un biennio a circa 130 mila alunni”. Un trend che appare ormai inarrestabile e con cui si dovrà fare i conti anche rispetto al reclutamento degli insegnanti. Le previsioni Istat confermano la tendenza guardando alla popolazione residente in età scolare (3-18 anni).
Niente di nuovo sotto il sole, ma il fenomeno preoccupa i sindacati: “C’è una condizione demografica problematica che penalizza le aree del Sud”, commenta Lena Gissi, segretaria della Cisl scuola, impegnata oggi a Napoli all’assemblea nazionale. “C’è bisogno di aiutare la scuola anche sul recupero della dispersione, aumentata, sebbene di poco anche alle medie: un segnale da non sottovalutare. E poi i numeri dicono che bisogna sostenere le famiglie”. Il riferimento è al recente stanziamento di 209 milioni per la fascia d’età zero-sei anni, un fondo inedito che per la prima volta ha portato ingenti risorse statali anche agli asili. “Ma non basta, ne servono di più”, incalza Gissi. Nella scuola dell’infanzia mancano all’appello oltre 29 mila bambini rispetto allo scorso anno che, aggiunti ai 22 mila e 500 dell’anno precedente, fanno registrare una flessione complessiva nel biennio di oltre 51 mila iscritti. Anche nella scuola primaria la flessione complessiva di iscritti quest’anno si deve sommare a quella dell’anno precedente: nel biennio gli scolari sono così diminuiti di circa 48mila unità.
Il calo dei bambini che frequentano la scuola dell’infanzia, secondo i dati Miur tra il 2016-17 e il 2017-18, si è verificato soprattutto in Calabria (meno 4.820) e in Sicilia (-3.333). Anche alla primaria la Sicilia vede un decremento elevato: meno 6.226 alunni; seguono Campania (meno 6.037), Puglia (meno 3.439), Veneto (meno 2.755), Calabria (meno 2.248), Emilia Romagna (meno 1.381). Nelle scuole medie al netto delle compensazioni per aumento di iscritti, il calo complessivo di alunni ha superato le 8 mila unità, con Campania e Sicilia che, ancora una volta, sono andate in rosso: 2.713 alunni in meno la prima, 2.391 in meno la seconda. Negli istituti superiori il record negativo si è registrato in Puglia (-2.768), seguita dalla Calabria (-1.651).
 
 

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