Valeria Fedeli vuole rilanciare il Virgilio di Roma: "Presto farò assemblea nella scuola. Linguaggio importante"

Il liceo Virgilio di Roma su Rai Tre nel programma Mezzora in più di Lucia Annunziata, oltre gli studenti anche la ministra della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli e il vice presidente dell’Associazione presidi Mario Rusconi. “Rilanceremo tutti insieme il Virgilio”, ha detto la ministra, annunciando un’assemblea con tutte le componenti della scuola, dopo aver sentito anche i docenti e gli studenti. “Sono a buon punto , ho già incontrato genitori e preside – ha spiegato Fedeli -. nel giro di una settimana sarò pronta”.
Quella dell’occupazione del Virgilio, liceo bene di Valle Giulia al centro di una polemica sull’occupazione – iniziata per il crollo di un sottotetto dell’antico palazzo -,  è una vicenda dai chiaroscuro non sempre nitidi. Alla giornalista che la incalzava sulla posizione della preside Carla Alfano, che nei giorni scorsi, dopo che l’occupazione è terminata con una festa a base di birra, grigliata e sembrerebbe anche di sostanze stupefacenti leggere ( per partecipare alla quale è stato chiesto ai ragazzi un contributo di 5 euro a testa); e dopo due bombe carta (“solo petardi, una goliardata” ha minimizzato il comitato genitori) ha esposto denuncia contro ignoti e parlato di “clima mafioso” nella scuola, la ministra Fedeli ha criticato il “linguaggio” senza nominare la Alfano ma l’ha poi appoggiata riguardo al ruolo che le compete.
“Le parole pubbliche che si usano sono significative – ha dichiarato la ministra -. A me non interessa chiedere abiure. Ma il linguaggio, quando si hanno responsabilità pubbliche di una scuola, è importante. Se io dico una cosa su una scuola devo essere conseguente. Può succedere di sbagliare nel linguaggio”, ha detto la ministra. Poi, più nello specifico: “Non si può dire che la scuola va chiusa: va tenuta aperta per la sua funzione”, ha aggiunto riferendosi questa volta invece alle parole del dirigente scolastico regionale. “Bisogna rilanciare tutto il Virgilio – ha anche sottolineato Fedeli -. L’istituto ha ottimi licei (lo scientifico, ha registrato una ricerca Eduscopio è tra i migliori d’Italia, ndr). Dobbiamo rilanciarlo, dobbiamo farlo anche per le famiglie che vorrebbero iscrivere i propri figli”. Per fare questo, però, ha continuato la ministra, “occorre andare fino in fondo e verificare tutto ciò che non ha funzionato. La cosa che mi inquieta – ha commentato ancora – è che non possiamo avere troppe versioni differenti. Questo non mi fa dormire. Appena il Virgilio è diventato “il caso”, la prima scelta che ho fatto è stata responsabilizzare il direttore regionale che rappresenta il ministero per ricostruire non solo il dialogo ma l’insieme dei fatti ascoltando la preside, i docenti, i genitori, gli studenti”. 
E la preside? Carla Alfano, presa d’assalto nei giorni scorsi, aspramente criticata per aver “rotto il dialogo”, attaccata dai genitori e messa a distanza anche da una parte dei docenti, non c’era da Annunziata. Ma ha inviato un messaggio. Poche righe, molto chiare: “Sto difendendo la legalità dell’istruzione pubblica. Ho parlato delle vicende del Virgilio già emerse negli anni scorsi a chi di dovere, nelle sedi competenti. Ci sono indagini e processi in corso. È mio dovere di preside continuare a lavorare per il bene della scuola senza cedere a pressioni e meno che mai a richieste di ritrattazioni da parte di certi studenti e certi genitori. Sto difendendo la legalità dell’istruzione pubblica. È questo il mio doveroso abbraccio al Virgilio”. La preside si riferisce alla manifestazione “Abbracciamo il Virgilio” di sabato, quando un centinaio di studenti, docenti e genitori ha abbracciato la scuola per «difenderla dagli attacchi mediatici» e dalla stessa dirigente. Annunziata ha dato ampia libertà di parola agli studenti durante la sua trasmissione su Raitre. I ragazzi hanno ribadito di avere a cuore il problema molto serio dell’edilizia scolastica e hanno criticato la preside. Non si è entrati nel dettaglio delle feste di fine occupazione e delle bombe carta. Di “occupazioni patologiche” ha invece parlato Mario Rusconi, vice presidente nazionale dell’associazione presidi. “Due anni fa – ha detto l’ex preside rivolgendosi agli studenti -, avete occupato perché i minuti di intervallo a vostro avviso erano troppo pochi, e a fine occupazione ci sono stati diversi danni per la scuola”.
I docenti e i dirigenti stranieri di altri Paesi, ha continuato Rusconi, “mi guardano sbalorditi quando racconto delle occupazioni, fenomeno tutto italiano. Loro hanno altri strumenti per consentire ai ragazzi di discutere e di avere i loro spazi di dialogo. Le occupazioni, come le facciamo noi, invece, sono sempre un momento pericoloso, durante il quale molto spesso si commettono reati e azioni illegali. È questa la stortura”. Sulla questione delle occupazioni Fedeli è stata più morbida: “Io non contesto l’occupazione in sé, ma dipende da come si fa. Io sono interessata al dialogo nella scuola ma condanno ogni comportamento illegale, contro il quale i vari ordini dello Stato devono intervenire”.

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