Cade un altro pezzo della “Buona Scuola”. La Corte costituzionale ha dichiarato illegittima l’esclusione dalle selezioni a cattedra dei professori che già ne posseggono una nella scuola statale. Il divieto contenuto nella riforma Giannini è stato giudicato “irragionevole” sia perché non equiparata “ai docenti a tempo indeterminato della scuola privata”, sia perché “non ha impatti sull’obiettivo del tempestivo assorbimento del precariato che è stato adeguatamente perseguito dal piano straordinario di assunzioni”.
I giudici di piazza del Quirinale insomma affermano che non possono essere esclusi gli insegnanti di ruolo dai concorsi se questo non penalizza i precari. La questione era stata sollevata dal Tar del Lazio cui si erano rivolti alcuni prof di ruolo esclusi da un concorso in quanto già assunti con contratto a tempo indeterminato. Effetti maggiori potrebbero riversarsi sul prossimo “concorsone” riservato ai docenti in possesso di abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria, il cui bando dovrebbe uscire nel febbraio 2018.
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