Elezioni 2018, alle 19 affluenza al 58,7%. File e disagi per il bollino antifrode

La grande incognita della giornata resta il dato effettivo dell’astensione che si registrerà a urne chiuse. Alle 19 l’affluenza è stata del 58%. Il dato è ancora parziale perché si riferisce a due terzi dei comuni andati al voto. Nel 2013, alle ultime elezioni politiche, aveva votato il 75,1% degli elettori.  Urne aperte fino alle 23 per 46 milioni di italiani che vanno a votare per la prima volta con il Rosatellum.
Il debutto della nuova legge elettorale è stato accompagnato da lunghe file ai seggi e ritardi, dovuti soprattutto alla nuova procedura antifrode. Ogni scheda infatti, escluse quelle delle Regionali, ha un tagliando che deve essere staccato al momento della consegna e confrontato all’uscita per evitare che ci siano brogli nell’urna. Questo ha comportato numerosi rallentamenti, tanto che gli stessi leader hanno dovuto aspettare in coda per esprimere il loro voto. E alcuni, come l’onorevole Pierluigi Bersani, hanno sbagliato la procedura inserendo la scheda nell’urna prima che il bollino di sicurezza fosse tolto dal segretario del seggio. 

Per Silvio Berlusconic’è stato un inconveniente in più: come nel 2013, è stato contestato da una Femen che con il seno scoperto ha gridato “Berlusconi il tuo tempo è scaduto”. Il leader di Leu Pietro Grasso ha aspettato un’ora in coda a Roma, mentre il grillino Luigi Di Maio è stato accolto tra cori da stadio e selfie a Pomigliano d’Arco dove ha salutato la folla salendo sul predellino della sua auto.

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