Invalsi, blitz notturno degli studenti al Pincio e al Ministero dell'Istruzione

Oggi è stata la prima giornata dei test Inalsi per oltre 560mila studenti. Sulla prova, istituita nel 2007, si è detto e scritto di tutto. Ma dopo 11 anni perfino lo stesso istituto sembra avere dei dubbi in merito alla sua efficacia. In un documento comparso nel sito ufficiale, infatti, si legge: ““In Italia nonostante i ragazzi passino tanto tempo in aula, la scuola non riesce ad attenuare le loro diseguaglianze di partenza. Quindici ragazzi su 100 abbandonano prima di aver conseguito il diploma di studio ma diventano 30 se calcoliamo la differenza tra iscritti al primo ciclo e diplomati alla maturità. La dispersione riguarda i figli dei genitori che hanno al massimo il diploma di terzamedia in misura quattro volte più alta rispetto ai figli di genitori laureati”. L’impietosa e oggettiva analisi continua con altri dati per poi aggiungere in pompa magna un paragrafo più sotto: “L’Invalsi è nata proprio per misurare gli esiti di apprendimento di alcune competenze chiave, quindi per verificare e stimolare il necessario rinnovamento della scuola italiana”. Insomma il test non ha prodotto i risultati sperati. 

Inoltre per l’istituto “i risultati della valutazione esterna disegnano una mappa che serve a identificare con grande precisione le situazioni di difficoltà, dalla scala nazionale fino al singolo studente. Questi dati non aiutano però a capire perché quella situazione si sia creata né possono dire come è possibile risolvere quella situazione”. Una conferma dei dubbi di sempre sulla reale efficacia del test che avvalora il boicottaggio messo in atto dalla giornata di oggi fino al 19 maggio da molti studenti in tutta la Penisola. 

https://www.facebook.com/uds.studenti/videos/10156097736966023/

“Oggi, dopo il blitz notturno al Pincio, arrivano le prime notizie dei boicottaggi da Nord a Sud del Paese. Abbiamo deciso di fare un flash-mob sotto il Ministero dell’Istruzione per ribadire le ragioni che ci spingono a non compilare le prove Invalsi che si svolgeranno dal 7 Maggio al 19 Maggio”- esordisce Francesca Picci, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti – “non basterà lo stratagemma del Miur di spalmare su due settimane i Test e di digitalizzarli per fermare la protesta!”. Le richieste? Rimessa in discussione dell’obbligatorità del test a partire dal prossimo anno perché “i test non hanno alcuna validità scientifica e non servono a migliorare le scuole ma solo a classificarle tra migliori e peggiori, mirando così ad un modello di didattica dell’eccellenza che punta ad espellere e creare ulteriori disuguaglianze, svilendo lo spirito critico: l’unica soluzione è la loro abolizione”, afferma Picci. 

“Vogliamo una scuola differente che a partire dall’abolizione della Buona Scuola ed il ritiro delle sue deleghe, preveda una riforma del sistema didattico ed un ripensamento totale della valutazione affinchè non sia nè punitiva nè meritocratica, senza nessuno che possa dirci Se Sbagli Sei Fuori”, conlude in una nota l’Unione degli Studenti.

 

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