Lo scorso 28 giugno a Roma si è tenuta la premiazione della seconda edizione di CyberChallenge.IT, il programma che seleziona i migliori talenti informatici del paese tra i 16 e i 22 anni organizzato per il secondo anno consecutivo dal Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI.
La premiazione si è tenuta presso il museo di Arte Classica della Sapienza di Roma alla presenza del Rettore dell’Università Sapienza, dei vertici del DIS, Dipartimento delle informazioni per la sicurezza della Repubblica, e del Cioc, il Centro Interforze Operazioni Cibernetiche della Difesa. Ad essere premiati sono stati i giovani cyberdefender che hanno ottenuto i migliori risultati nelle prove a squadre del giorno precedente, mercoledì 27 giugno.
La competizione prevedeva una serie di giochi informatici di gruppo noti come “capture the flag”, in cui i partecipanti dovevano difendersi e attaccare a loro volta gli avversari. I “cyberdefender” degli otto team partecipanti sono frutto della selezione svolta da altrettante università italiane su 1900 candidati, e si affrontano per tutto il giorno sotto la guida dei loro tutor. Ogni università è presente a Roma con 20 dei suoi studenti migliori per un totale di 160 partecipanti.
La competizione è nata solo un anno fa, ed in pochissimi mesi è riuscita non solo a portare i vincitori al DefCon, la più importante competizione cyber al mondo, ma anche di qualificarsi al secondo posto. Il professor Camil Demetrescu, coordinatore nazionale di Cyberchallenge.it, è stato uno dei motori dell’iniziativa (1866 gli iscritti).
Tra i presenti alla premiazione anche Roberto Baldoni, professore e vice direttore del dipartimento delle Informazioni per la sicurezza della Repubblica (Dis) con delega alla cyber security e tra gli ideatori della sfida, che è intervenuto per ringraziare i giovani per la partecipazione in un quadro di cooperazione futura sempre maggiore tra governo, aziende e università.
L’Italia, si è detto, non può sottovalutare – a livello domestico e internazionale – l’importanza del cyber spazio per la propria sicurezza e competitività economica.
Dopo aver illustrato i diversi organi istituzionali preposti alla difesa delle vulnerabilità statali, in particolare il settore governativo e le infrastrutture critiche, Baldoni ha poi evidenziato il lavoro continuo che sta alla base di tutte le nuove iniziative che si stanno sviluppando in Italia per aumentare la cultura cyber, e le aspettative che seguono l’adozione della direttiva Nis, con la quale si rafforzano cooperazione e condivisione di informazioni tra i partner europei.
A premiare infine le tre squadre vincitrici è stato il direttore generale del Dis, il prefetto Alessandro Pansa che ha spiegato che la cyber security è “un elemento fondamentale per la salvaguardia del Paese nella sua integrità”, perché un utilizzo malevolo delle tecnologie informatiche può creare problemi importanti come il rischio di influenzare le elezioni.
La risposta, ha aggiunto rivolgendosi ai talenti, può arrivare dallo sviluppo di “competenze adeguate” e da “una sinergia tra pubblico, privato e mondo della ricerca e dell’università”.
“Dobbiamo – ha evidenziato ancora Pansa – far crescere la cultura della sicurezza, la consapevolezza dei rischi e quindi la sicurezza stessa. L’investimento più grande lo stiamo facendo nei giovani”.
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