Il mondo delle criptovalute non è l’unico ambito di applicazione della tecnologia blockchain. Banche, trasporti, sanità, finanza, sicurezza, istruzione, assicurazioni, compravendite sono tutti settori che, secondo gli esperti, presto o tardi saranno contagiati dalla corsa alla blockchain. Tra questi, ha appena fatto un balzo in avanti il mondo universitario, grazie ad un progetto dell’ateneo di Pisa che ha annunciato l’introduzione della tecnologia blockchain per facilitare le pratiche di immatricolazione, l’internazionalizzazione delle carriere e garantire trasparenza sui titoli di studio. Gli studenti furbetti e i truccatori di curriculum potrebbero avere i giorni contati.
La tecnologia blockchain è una sorta di database condiviso, centralizzato e criptato, in modo da garantire la totale sicurezza e immutabilità delle informazioni contenute. E’ come un archivio fatto in “blocchi” che per essere modificato ha bisogno del consenso di tutti i partecipanti e che comunque registra tutte le modifiche, in modo da conservare anche le versioni precedenti. E’ il modo più sicuro per registrare degli eventi, sempre consultabili da tutti, e assicurarsi che non vengano cancellati o modificati all’insaputa di qualcuno.
Il progetto, spiegano dall’Università pisana, è nato per facilitare l’immatricolazione degli studenti stranieri o provenienti da scuole internazionali ai corsi dell’Unipi. Per farlo era necessario creare una sorta di database in cui caricare gli esami o titoli di studio già conseguiti da far validare alla segreteria universitaria direttamente online, eliminando così la presentazione di tutti i documenti in formato cartaceo.
Da qui l’idea di ricorrere alla tecnologia delle criptovalute. Per ogni studente dell’Università pisana sarà creato un registro digitale in cui archiviare in ordine cronologico e pubblico, tutte le informazioni legate alla carriera universitaria, una sorta di “portafoglio” contenente il titolo di ingresso all’università, la comparabilità dei propri titoli nel sistema italiano, i corsi e i titoli di studio conseguiti.
Al momento dell’iscrizione, gli studenti Unipi potranno quindi registrare permanentemente i titoli secondo standard internazionali, così da renderli “leggibili” in Italia e all’estero. Con questo sistema lo studente avrà una raccolta completa dei titoli, delle certificazioni e delle qualifiche conseguite all’Italia e all’estero e li potrà condividere in modo sicuro e immutabile con altre scuole, ma anche con le istituzioni e i futuri datori di lavoro. Con un indiscusso taglio di tempi e di inutile burocrazia.
Inoltre, questo sistema ha anche il pregio della trasparenza e della veridicità. Un buon metodo per porre fine alla lauree fantasma e ai curriculum “gonfiati”, ancora oggi al centro di polemiche e figuracce, anche ai piani alti della politica. Per realizzare il progetto, il braccio destro dell’Università pisana è stato il Cimea, Centro di Informazione sulla mobilità e le Equivalenze accademiche, finanziato dal ministero dell’Università.
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