Manovra di bilancio, cambia l'alternanza e fondi per le assunzioni di "super laureati" e specializzandi.

Ecco le principali iniziative del Governo in manovra di bilancio sul mondo della scuola e dell’università. Al centro alternanza scuola-lavoro, specializzandi e bonus assunzione laureati “eccellenti”

In manovra prendono forma le iniziative del Governo sul mondo della Scuola. Come annunciato dal Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti si mette mano all’alternanza scuola-lavoro con una forte riduzione dell’attività. Con le scuole che probabilmente accoglieranno favorevolmente l’iniziativa visti i carichi di lavoro e i programmi da realizzare, e per contro, con la Confindustria e il mondo delle imprese che ravvisavano invece nell’alternanza un buon allenamento(se fatta bene n.d.r) per le competenze dei giovani. Rivisto l’esame di maturità. Fondi per gli specializzandi in medicina e bonus per le assunzioni dei super dottori:quelli con il 110 e lodi.
Questi i principali provvedimenti che dovrebbero trovare spazio nella legge di bilancio, salvo aggiustamenti e correzioni dell’ultim’ora.

Alternanza scuola lavoro

Prevista una forte riduzione del monte ore cui i ragazzi erano obbligati nel triennio finale. Si passa dalle 400 ore a non meno di 180 per gli istituti professionali; da 400 ore a non meno di 150 negli istituti tecnici; da 200 ore a non meno di 90 per i Licei.
Si stima un risparmio di una cinquantina di milioni di euro rispetto ai 100 impegnati nella passata legislatura. L’alternanza varrà meno anche rispetto all’esame di maturità, dove nel precedente assetto aveva un impatto notevole sul voto finale. Mentre ora conterà poco.
Bonus per i 110 e lode
Sono previste 6 mila assunzioni dei “super laureati” a patto che non arrivino dalle Università telematiche e i datori di lavoro potranno evitare il versamento dei contributi previdenziali per un anno, con esclusione Inail, ed entro un limite di 8mila euro se assumeranno con contratto subordinato a tempo indeterminato.
I laureati devono però aver ottenuto il diploma magistrale, dal 1° gennaio 2018 al 30 giugno 2019, “con una votazione pari a 110 e lode entro la durata legale del corso di studi, prima del compimento del trentesimo anno di età, in università statali e non statali legalmente riconosciute, italiane o estere se riconosciute equipollenti in base alla legislazione vigente in materia, ad eccezione delle Università telematiche”. Per i dottori di ricerca, l’impegno è che il dottorato sia arrivato “prima del compimento del trentaquattresimo anno di età, in università statali e non statali legalmente riconosciute italiane ad eccezione delle Università telematiche”.
Le risorse pari a 50 milioni di euro dovrebbero consentire “circa 6.000 assunzioni” agevolate, “nell’ipotesi che per ogni assunzione venga fruito il beneficio massimo di euro 8.000”.
Fondi per 900 specializzandi di medicina in più
Dal prossimo anno previsti ben novecento nuovi contratti di formazione specialistica per i medici. E’ l’effetto dell’incremento previsto in legge di bilancio dei fondi per gli specializzandi. Al finanziamento complessivo già previsto di 708 milioni se ne aggiungeranno 22,5 per il 2019, 45 milioni per il 2020, 68,4 milioni per il 2021, 91,8 milioni di euro per il 2022 e 100 milioni di euro a decorrere dall’anno 2023.
Ripetizioni, mercato da 1 miliardo di euro per il 90% in “nero”
Dall’anno prossimo, anche i professori titolari di cattedre nelle scuole di ogni ordine e grado  avranno la loro cedolare secca. Non è quella per l’affitto di immobili, come si potrebbe immaginare, ma un’ imposta sostitutiva dell’Irpef al 15 per cento. Un’imposta che dovrebbe colpire un giro di affari stimati in un miliardo di euro. Un’occasione per far emergere un mercato ricchissimo che come tutti sanno non ha mai visto la sua regolarizzazione fiscale. Bisognerà  vedere intanto, se emergeranno davvero in dichiarazione questi importi e stimarne il gettito. Il rischio è che lo stato possa incassare meno con la flat al 15% che comporterebbe intanto una perdita di 15 milioni sulla quota di 100 che viene dichiarata ogni anno e che è assoggettata ad un’aliquota media Irpef del 30%.
Staremo a vedere.

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