Lo sciopero degli studenti è stato fissato per il 16 e il 17: Udu, Rete degli Studenti Medi, Rete della conoscenza invitano tutti a scendere in piazza per protestare contro la situazione dell’edilizia scolastica, l’abbandono scolastico, il sistema dell’alternanza scuola lavoro. Quello di novembre sarà il secondo sciopero scuola del 2018 in cui gli studenti saranno i veri protagonisti della protesta, dopo quello organizzato per il 12 ottobre.
“Il ministro Bussetti dimostra ancora una volta di non conoscere minimamente la situazione dell’istruzione pubblica italiana”, dichiara Enrico Gulluni coordinatore dell’Unione degli Universitari “Si dice che forse si troveranno 100 milioni per il fondo di finanziamento ordinario, che a fronte dei miliardi di tagli operati negli ultimi 15 anni sono davvero un investimento quasi risibile. Come sempre il capitolo università per lo stato non è una priorità, ma una cosa a cui guardare se casomai avanza qualcosa. A testimonianza di questo basta guardare come l’investimento di 50 milioni per l’aumento delle borse per le scuole di specializzazione, che sembrava essere il punto di forza della legge di bilancio sull’Università, stia sempre più passando in secondo piano, così come l’abolizione del numero chiuso resta semplicemente una revisione dell’attuale test”.
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Gulluni, coordinatorie UDU e Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi concludono: “È semplicemente incivile che in legge di Bilancio non ci sia un vero capitolo dedicato a istruzione e ricerca. È vergognoso che un paese come il nostro, che per quanto riguarda gli investimenti in istruzione sta al quartultimoposto in Europa, abbassi di un punto percentuale del Pil la spesa nel futuro delle nuove generazioni. Ed è ridicolo che, in un Paese come il nostro, oppresso dalle disuguaglianze tra nord e sud, il ministro definisca “un modello” la regionalizzazionedell’istruzione”.
Non solo studenti. Un autunno che si preannuncia “rovente”; il 12 novembre infatti sciopereranno docenti di ogni ordine e grado. L’obiettivo? Portare all’attenzione dell’opinione pubblica la problematica degli insegnanti che lavorano lontano dal loro luogo di origine e delle problematiche conseguenti. Il 30 novembre, invece, saranno gli alunni a tornare ad alzare il megafono per l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro e la decisione di Viale Trastevere di mantenere le Prove Invalsi.
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