Tornano a crescere le assunzioni nelle Università. Gli Atenei, in particolare quelli virtuosi, potranno andare ben oltre il normale turn over grazie alle misure previste dal decreto sui punti organico per il 2018, firmato oggi dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti, e grazie alle nuove norme contenute nella legge di bilancio che sta per essere definitivamente approvata.
“Siamo davanti ad una svolta fortemente voluta e sostenuta dal governo: dopo molti anni si inverte la rotta. Le assunzioni torneranno a crescere e non ci si limiterà al solo ripristino del turn over”, dichiara il Ministro Bussetti. “Consentire nuove assunzioni è importante per garantire la qualità dell’offerta formativa delle nostre Università: abbiamo un rapporto docenti/studenti che è inferiore a quello di molti atenei stranieri, bisogna cambiare. Questo è solo l’inizio di un percorso di cambiamenti positivi che vogliamo portare avanti”.
Con il decreto firmato oggi, che mette a disposizione complessivamente 2.038 punti organico, le Università virtuose (quelle con una spesa di personale inferiore all’80% e un indicatore di sostenibilità economico-finanziaria superiore a 1) potranno superare il tetto massimo del 110% delle proprie cessazioni nell’attribuzione dei punti organico. In particolare il meccanismo previsto dal provvedimento è il seguente: dopo aver assicurato a tutti gli atenei il 50% delle proprie cessazioni, il restante 50% di sistema è stato ripartito esclusivamente in proporzione al livello di virtuosità dei bilanci. Dunque già da quest’anno le Università con i bilanci più sani potranno incrementare in misura maggiore i propri punti organico.
Tra gli Atenei che trarranno maggiore beneficio da questa novità (ovvero più del 110% delle cessazioni del 2017) ci sono Bergamo (310%), Politecnico di Milano (237%), Milano Bicocca (186%), Varese Insubria (143%), Milano Statale (121%), Catanzaro (191%), Parthenope di Napoli (137%), Chieti Pescara (194%), Urbino (195%), Politecnico di Torino (138%), Torino (117%), Politecnico di Bari (129%), Piemonte Orientale (129%), Verona (132%), Venezia Ca’ Foscari (127%).
A quanto previsto dal decreto punti organico si aggiunge, per l’anno 2019, quanto stabilito nella legge di bilancio che recepisce una precisa proposta del MIUR: si incrementano le ordinarie facoltà assunzionali del sistema (100% del turn over) con ulteriori 220 punti organico nel 2019. E altri 220 nel 2020. Dopo più di dieci anni di vincoli e limiti, finalmente si supera il muro del turn over e l’università torna a crescere, dunque. Questi punti si aggiungeranno al piano straordinario per l’assunzione di circa 1.500 ricercatori tipo b previsto in manovra.
I complessivi 440 punti organico saranno riservati alle Università con un indicatore di spesa di personale inferiore al 75% e un indicatore di sostenibilità economico-finanziaria superiore a 1,1. Si tratta quindi di un intervento aggiuntivo rispetto all’ordinario turn over nazionale.
Related Posts
Riaperta la graduatoria nazionale per Medicina, Odontoiatria e Protesi dentaria
Il provvedimento dà attuazione all’ordinanza del Consiglio di Stato (n. 1286/2024) che ha accolto la domanda cautelare sul ricorso incidentale del Ministero dell’Università e della Ricerca contro la sentenza del TAR Lazio
19 Aprile 2024
Iscrizioni agli atenei online cresciute del 300% in dieci anni. Bernini: “Adesso regole uguali per tutti”
Si è insediato ieri alla Camera l'intergruppo sulle università telematiche dove nel 2023 ci sono stati oltre 236mila iscritti.
19 Aprile 2024
Marina Brambilla è la prima rettrice dell’Università degli Studi di Milano: “Atenei restino luoghi di dialogo”
Con la sua nomina, tutti e tre gli atenei pubblici milanesi (UniMi, Bicocca e Politecnico) saranno guidati da donne
18 Aprile 2024
Proteste nelle Università, la Crui sceglie la strada del dialogo “ma l’agenda non la decide chi contesta”
La Conferenza dei Rettori approva un documento in risposta alle pesante contestazioni che si sono verificate in queste settimana all'interno degli atenei. "Optare per eventi online quando sono a rischio ma non bisogna cancellarli".
18 Aprile 2024