Scuole mortali: 39 vittime e più di 250 crolli in sei anni

In italia sono pià di 17 mila gli edifici scolastici si trovano in aree con una pericolosità sismica alta o medio-alta. Quasi la metà delle scuole del Paese non possiede certificati di abitabilità e solo il 53% ha quello di collaudo statico. Dal 2013 si sono registrati oltre 250 crolli e dal 2001 l’insicurezza delle scuole ha provocato 39 vittime tra gli studenti. Una fotografia implacabile quella del Rapporto di Save the Children e di Cittadinanzattiva presentato oggi alla Camera, dove le associazioni chiedono che venga presentata e discussa dal Parlamento una proposta di legge organica che completi e riordini tutta la normativa.

Il patrimonio edilizio scolastico italiano, spiega il rapporto, è composto da 40.151 edifici attivi, di proprietà di Comuni, Province e Città metropolitane. Oltre la metà – 22mila – è stata costruita prima del 1970. Solo il 53,2% degli edifici possiede il certificato di collaudo statico, mentre il 53,8% non ha quello di agibilità/abitabilità. Circa 4 milioni e mezzo di studenti tra i 6 e i 16 anni vivono in province totalmente o parzialmente rientranti in aree con una pericolosità sismica alta o medio-alta, nelle quali si trovano 17.187 edifici scolastici, pari al 43% del totale. Nell’anno scolastico 2017-2018 si è registrato un record di crolli e distacchi di intonaco, ben 50 registrati dalla stampa locale. Mentre dall’inizio dell’anno scolastico in corso la stampa riporta 47 crolli, uno ogni 3 giorni. Oltre 250 crolli dal 2013 a oggi.

L’insicurezza delle scuole ha provocato, a partire dal 2001, 39 giovanissime vittime. Tra loro, ricorda il rapporto i 27 bambini della scuola “Francesco Iovine” di San Giuliano di Puglia (Campobasso), che morirono il 31 ottobre 2002 durante il terremoto che colpì la Puglia e il Molise, e Vito Scafidi, morto il 22 novembre 2008 a seguito del crollo di un controsoffitto nel Liceo “Darwin” di Rivoli (Torino).
Questi morti si potevano evitare secondo Cittadinanzattiva e Save the Children, che nel Manifesto per una proposta di legge sulla sicurezza scolastica presentato a Montecitorio chiedono il diritto di bambini, insegnanti e personale non docente alla sicurezza scolastica, il diritto all’informazione (anche per le famiglie), ma anche una «definizione chiara delle responsabilità delle istituzioni competenti», il sostegno ai bambini e agli adolescenti coinvolti nelle emergenze e la rappresentanza in giudizio e il patrocinio a spese dello Stato.

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