Ricerca e sviluppo: crescono le donne impegnate, ma si amplia il gap con i colleghi

Nel 2017 l’Italia ha speso 23,8 miliardi in R&S, in crescita del 2,7% sull’anno prima. Sono soprattutto le imprese private protagoniste. Gli addetti balzano oltre 400 mila unità. In aumento le donne, ma gli uomini salgono a ritmo maggiore
Le attività di ricerca e sviluppo in Italia vedono crescere la presenza femminile, ma resta ampio il gap rispetto ai colleghi uomini. E’ uno dei trend che emergono dal rapporto dell’Istat sulla R&S, appena pubblicato.
Secondo il rapporto, che si basa su dati del 2017, gli addetti ad attività di R&S ammontano nel 2017 a 482.703 e di questi il 32%, pari a 156.044, sono donne, con un aumento del 7,2%. Un buon dato, ma se si considera che il personale maschile cresce del 12,7% si capisce come non si prospetti una chiusura della forbice. Anzi. I ricercatori risultano 195.560, di cui 67.131, pari al 34% sono donne, in aumento del 2,6%.

“Nonostante l’aumento generale della componente femminile nella R&S – sottolinea l’Istat – aumenta il gap di genere: nel 2017 le donne rappresentano circa un terzo degli addetti complessivamente impegnati nella R&S, con una caduta di un punto percentuale rispetto al 2016. La quota di ricercatrici sul totale dei ricercatori è leggermente più alta rispetto alla quota del personale femminile addetto alla R&S, ma anch’essa è in lieve flessione rispetto all’anno precedente”.
Nel complesso, i 482.703 impegnati nelle attività di R&S sappresentano un forte aumento rispetto al 2016 (+10,9%). Una dinamica attribuibile soprattutto al settore delle imprese (+20,5% in numero) ed è determinato prevalentemente dall’aumento del numero di imprese che hanno svolto attività di R&S intra-muros nel 2017. Di minore entità (+0,7%) è la crescita del personale nel settore pubblico.
Dal punto di vista economico, nel 2017 sono stati spesi in Italia 23,8 miliardi di euro in ricerca e sviluppo, il 2,7% in più del 2016 a prezzi correnti. La spesa in R&S incide in percentuale sul Pil dell’1,38%, registrando un lieve incremento (+0,01 punti percentuali) rispetto all’anno precedente. Il settore privato (imprese e istituzioni non profit) spende per la R&S intra-muros 15,2 miliardi di euro, di cui la quasi totalità (14,8 miliardi) sostenuta dalle imprese. Le università spendono 5,6 miliardi di euro, le istituzioni pubbliche 2,9 miliardi. Per il 2018, i dati preliminari indicano un aumento della spesa complessiva per R&S a valori correnti delle imprese e delle istituzioni pubbliche e private non profit (non sono ancora disponibili i dati sulle università). Nel dettaglio, la spesa cresce del 6,2% per le istituzioni private non profit , del 6,0% per le istituzioni pubbliche e del 2,8% per le imprese. Le previsioni fornite da imprese e istituzioni confermano per il 2019 un ulteriore aumento della spesa in R&S intra-muros sul 2018: istituzioni private non profit +5,7%, istituzioni pubbliche +2,7% e imprese +0,8%
larepubblica

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