ALLA JOHN CABOT UNIVERSITY SI PENSA IN VERDE

Migliaia di bicchieri, bottigliette e contenitori di plastica eliminati dall’uso quotidiano all’interno del campus americano  

L’ambiente è sicuramente il tema del secolo, in primis, per i grandi cambiamenti climatici in atto, ma anche per la grande mobilitazione internazionale che ha visto i giovani protagonisti con Greta in testa.
Tutti abbiamo il dovere di attivarci e di fare la nostra parte per proteggere e preservare il nostro ecosistema alle future generazioni. A Roma la John Cabot ha dato avvio ad un’iniziativa che va in questa direzione.
L’ateneo americano, con sede nel cuore di Roma, a Trastevere, ha avviato un progetto che prevede la riduzione sistematica dell’utilizzo di plastica monouso all’interno delle proprie strutture, con l’obiettivo di arrivare ben presto all’eliminazione completa.
In accordo con gli studenti, e con il club ambientale studentesco Grassroots che ha proposto l’iniziativa plastic free, dall’inizio di questo mese sono stati rimossi i bicchieri di plastica presenti all’interno dell’università, in particolare presso i distributori d’acqua e di bevande, le fontanelle, ed è stato avviato l’uso di cartoncino compostabile biodegradabile anche per piatti, vaschette take-away, coppette frutta/gelato, nella caffetteria come nei locali mensa. Inoltre, la Presidenza ha acquistato 8mila borracce in alluminio che ha distribuito a tutti gli studenti, al personale docente, allo staff e alla filiera JCU in genere.
L’iniziativa avviata dalla John Cabot University non è spot, ma strutturale. E i primi riscontri sono molto positivi. Migliaia di bicchieri, bottigliette e contenitori di plastica sono già spariti dall’uso quotidiano all’interno dell’ateneo, con grande vantaggio per l’ambiente.
 

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