Finsta, Instagram per pochi

Cos’è il Finsta? Pare che questa evoluzione dell’uso di Instagram (Finsta starebbe per Fake Instagram) sia conosciuta da tutti gli esseri viventi, a giudicare dagli sguardi che abbiamo ricevuto oggi quando abbiamo ammesso di non averne mai sentito parlare. Eppure pensavamo di essere connessi al mondo degli adolescenti 2019, oltre che alla pancia del paese…

Ci siamo informati e non su Google, scoprendo che il Finsta altro non è che un secondo profilo Instagram che una persona (di solito sotto i 18 anni, ma non sempre) apre per evitare di compromettere il proprio profilo Instagram ufficiale, quello con nome e cognome o comunque con un nick e foto che colleghino inequivocabilmente ad una identità.

Ed ecco l’entrata in scena del Finsta, con nickname e foto che rendano identificabili solo per una ristretta cerchia di amici e conoscenti. Come è intuibile, sul proprio profilo Finsta ci si lascia andare ed è psicologicamente più facile postare foto che non si metterebbero in quello principale (anzi ufficiale, perché ci dicono che a volte quello principale diventi proprio quello Finsta). Al di là delle stupidaggini e delle faccette, che crediamo siano dominanti, associate alle foto ci potrebbero essere anche riflessioni più forti, profonde e intime. Ad un adulto quindi Finsta potrebbe essere utile per evitare il licenziamento, in certi casi, ma ad un ragazzo?
Per come ce l’hanno spiegato ci sembra soprattutto un modo per sfuggire al giudizio degli altri. In fondo non tutti aspirano ad avere 10 milioni di follower e a ritenersi ‘amici’ di sconosciuti. Per essere Diletta Leotta o Taylor Mega (ma anche Salvini o Renzi) devi avere il fegato di sopportare qualsiasi porcata di gente che non ti conosce, perché comunque la quantità vince sulla qualità. Ma se uno non ha di queste aspirazioni fa secondo noi benissimo a mascherarsi. Anche solo per non adeguarsi a un canone, come si fa di solito nel profilo principale.

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