I Simpson festeggiano 30 anni: il debutto della serie animata tra le più influenti di sempre

Tre decadi fa andava in onda il primo episodio con protagonista la famiglia ‘non modello’ capitanata da Homer. Il creatore, Matt Groening, scelse il giallo: “Voleva che il pubblico pensasse che quel colore fosse legato a un problema tecnico”
Il primo vero episodio de I Simpson andò in onda il 17 dicembre del 1989, con il titolo Un Natale da cani. In poco tempo la serie ottenne una tale notorietà da apparire tra i 30 show più visti del 1989-90. Come prevedibile per i temi affrontati, al di là del successo, la serie fu ed è rimasta oggetto di dure critiche a causa della personalità di Homer Simpson – un marito alcolizzato e irresponsabile che secondo gli psicologi era un cattivo esempio per i giovani – e del figlio, il ribelle Bart, che non dà pochi pensieri alla mamma, Marge e anche alla ‘secchiona’ Lisa, che accudisce la piccola Maggie. L’allora presidente degli Stati Uniti George Bush senior disse durante un intervento pubblico: “Stiamo provando a rafforzare la famiglia americana, in modo da farla assomigliare di più ai Waltons e di meno ai Simpson”.
La serie nacque per il desiderio di affrontare tutti i principali temi della società moderna. La città di Springfield in cui le storie sono ambientate è un microcosmo: la centrale nucleare in cui lavora Homer è usata per fare satira su questioni ambientali; la scuola di Bart e Lisa mira a criticare il sistema scolastico statunitense; la polizia locale, con il commissario Winchester, serve a sottolineare i limiti del sistema giudiziario. Matt Selman, il principale sceneggiatore de I Simpson, disse in un’intervista che: “L’idea è stata di Matt Groening. Voleva che una volta accesi i televisori il pubblico pensasse che il colore giallo fosse legato a un problema tecnico. Si sarebbe domandato ‘oh, perché sono gialli?’ e avrebbe provato a sintonizzare il canale senza riuscirci, perché erano davvero gialli. Era un tentativo innovativo per trarre in inganno i telespettatori; è una cosa che facciamo spesso nel mondo dello spettacolo”.
Loro, in ogni caso, hanno resistito a critiche e polemiche: sono in tv da tre decenni e un anno fa, con l’episodio numero 636, hanno festeggiato il record della serie tv americana più lunga di sempre. Per festeggiare i 30 anni della serie creata da Matt Groening, Fox ha addirittura dedicato un canale intero a Springfield e ai suoi abitanti: Fox Simpson Domination.
La prima vera apparizione televisiva dei Simpson, però, risale non al 1989 ma a qualche anno prima – il 1987 per la precisione – inseriti all’interno del Tracy Ullman Show. Quando lo show venne cancellato per gli ascolti troppo bassi, Homer & Co. ebbero l’occasione di andare avanti da soli e da allora non si sono più fermati.
Introdotti per tradizione da una corsa sul divano di casa, le disavventure de I Simpson divertono grandi e piccini, rivelandosi specchio della società moderna e per questo continuano a scatenare polemiche e animati dibattiti. Tra le questioni più scottanti il “problema con Apu”: gli autorisono stati accusati di dipingere il personaggio in maniera stereotipata e razzista e, per evitare ulteriori polemiche, la Fox starebbe pensando di rimuoverlo in maniera definitiva. Di recente invece è stato cancellato dalla programmazione e dai cataloghi l’episodio del 1991 in cui Michael Jackson prestava la voce a uno dei personaggi: lo ha deciso il produttore esecutivo della serie, James L. Brooks, dopo la messa in onda del documentario Leaving Neverland.
Tra i temi ricorrenti della serie ci sono i vari tentativi di Homer di intraprendere un nuovo lavoro e diventare velocemente ricco; il desiderio di Marge di fuggire dalla monotonia casalinga; i problemi causati da Bart; e l’attivismo politico e ambientalista di Lisa. Di seguito alla prima messa in onda, l’impatto che I Simpson hanno avuto sul mondo esterno è stato straordinario, tanto che nel 1998 il Time proclamò Bart la 46esima persona più influente del 20esimo secolo.
La notorietà de I Simpson portò alla commissione di altre serie animate da prima serata, tra cui South Park e I Griffin. Anche serie tv come Malcom, La vita secondo Jim e The Office hanno ammesso il loro debito con lo show. Al contrario, ‘la serie nella serie’, Grattachecca & Fichetto, il cartoon splatter che Bart e Lisa amano guardare in tv deve più che molto (siamo al plagio, mai riconosciuto) Squeak the Mouse, disegnato dal geniale Massimo Mattioli, scomparso recentemente.
Un’influenza peculiare vantata dallo show riguarda anche le espressioni linguistiche. Molti neologismi dei Simpson sono diventati parte del linguaggio popolare. L’esclamazione di Homer “D’oh!” è stata inserita nell’Oxford English Dictionary. Tra le altre più conosciute vale la pena ricordare “Ciucciati il calzino” di Bart ed “Eccellente” di Charles Montgomery Burns.
Negli ultimi tre decenni, la sitcom ha ispirato ben 26 videogiochi, oltre che varie raccolte musicali e un lungometraggio – I Simpson – Il film – uscito in Italia il 14 settembre 2007. I Simpson è stato trasmesso in Italia per la prima volta da Mediaset a partire dal 1 ottobre 1991 in seconda serata con scadenza settimanale. Tutti aspettavano quel momento quasi come si aspetta un miracolo.
larepubblica

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