Ansia da Maturità, consigli per affrontare l'orale

In archivio le prove scritte, ora tocca all’esame orale. Ma come si affronta? Quanto dura? Che domande faranno? E la busta? Come bisogna vestirsi? A queste e altre domande, che sicuramente aleggiano nella mente degli studenti alle prese quest’anno con l’esame di Maturità, c’è risposta. Ecco alcuni consigli utili per passare indenni (e magari con profitto) l’esame orale:
Seguite l’orale dei vostri compagni – Utile soprattutto per prendere dimestichezza con commissari e professori: cercate di capire come impostano il colloquio (quante domande fanno, quanto tempo lasciano per la risposta, se interrompono il candidato o lo lasciano terminare in santa pace, etc.). Ad esempio, potrebbe capitare che la commissione non sia troppo interessata ai collegamenti del candidato o che non li trovi attinenti con l’argomento di partenza della busta  e preferisca interrogarvi sugli argomenti affrontati durante le prove scritte: in questo caso, saperlo in anticipo può fare la differenza.
Ripetere, ripeter, ripetere – Possibilmente davanti allo specchio e orologio alla mano. Guardarvi mentre ripetete i possibili nodi concettuali vi aiuterà ad essere più sicuri al momento del colloquio. Il tempo, poi, resta fondamentale: 5-10 minuti a materia (sotto pressione passano in un lampo). Generalmente l’intero colloquio dura un’ora, ma vi ricordiamo che dopo la discussione dell’argomento della busta e dei vari collegamenti trovati con le altra materie, si procederà con le altre fasi del colloquio (presentazione delle attività di alternanza svolte, domandine di Cittadinanza e Costituzione ed infine potrete guardare e discutere eventuali imprecisioni degli scritti.)
Organizzate le giornate pre esame – Fate una scaletta, divisa per giorni e argomenti, così che possiate ripassare tutte le materie che vi serviranno per l’orale. Potete essere certi che se tralascerete anche solo una materia a causa della mancanza di tempo, vi si ripresenterà come prima domanda d’esame.
Dormite, riposate e rilassatevi – L’esame non deve essere un incubo, nemmeno fisicamente. Il sonno serve a recuperare le forze e aiuta la mente ad assimilare le nozioni studiate. Il giorno dell’orale fate una bella colazione e arrivate a scuola freschi, riposati e (importantissimo) in orario.
Preparate l’incipit del vostro discorso – Le parole con cui esordirete davanti ai commissari sono importanti per catturare l’attenzione e disporre all’ascolto. Una volta pescata la busta la commissione vi lascerà qualche minuto per organizzare le idee. In questa fase potrete anche appuntarvi su un foglio una piccola mappa concettuale degli argomenti e collegamenti che intendete intraprendere durante il colloquio. Siate creativi e mostrate di aver approfondito e soprattutto compreso gli argomenti studiati in classe.
I collegamenti? Pochi ma buoni – Meglio fare pochi collegamenti, ma originali e ben pensati piuttosto che toccare tutte le materie studiate creando una mappa concettuale poco chiara e coerente.
Le domande dei commissari piovono dal cielo? – Assolutamente no! Spesso professori e commissari partono dagli errori commessi durante gli scritti per farvi domande correlate. Questo genere di collegamenti potete individuarli anche voi a casa, durante il ripasso. Prevedere alcune delle domande che vi capiteranno durante il colloquio è un ottimo esercizio per ripassare e preparavi alla modalità con cui si svolgerà l’esame orale.
Sbalordite professori e commissari – Una presentazione multimediale, l’ascolto di un brano musicale, qualche immagine, sono tutte “cartucce” che potete utilizzare per fare bella impressione. Ricordate che una commissione attenta e divertita è sempre meglio di una annoiata e distratta.
Ripassate gli argomenti usciti nelle prove scritte – Per le commissioni d’esame, è prassi consolidata quella di chiedere ai maturandi delucidazioni sugli errori commessi durante le prove scritte. Seconda e terza prova anzitutto, confrontatevi con i vostri compagni e cercate di recuperare le risposte esatte di ogni argomento.
Niente panico – Un attimo di difficoltà può capitare, ma niente paura! Davanti a una domanda difficile, ad un vuoto di memoria o peggio una busta il cui argomento non vi trasmette gli input che speravate, cercate di scivolare con nonchalance in un altro discorso, toccando argomenti che conoscete meglio e magari coinvolgendo anche gli altri professori presenti.
Sorrisi e strette di mano – Alla fine dell’esame non scappate dall’aula senza salutare e ringraziare: una stretta di mano per ciascun professore e, se riuscite, qualche sorriso possono lasciare un’ulteriore buona impressione alla commissione che deve riunirsi per decidere il voto da assegnarvi.
L’abito non farà il monaco, ma il maturando lo fa e come – Il giorno dell’esame orale magliette, jeans strappati e canottiere rimangono a casa: meglio una camicia o una polo da abbinare con un pantalone sobrio. Come ci vestiamo è pur sempre il nostro biglietto da visita e la prima impressione che darete alla commissione può essere determinante per il prosieguo della prova.
Tranquilli, sarà breve e indolore – L’orale dura in genere un’oretta, ma non abbiate paura, passa in fretta. Sotto pressione, infatti, il tempo sembra accelerare: alla fine vi troverete a chiedervi “già finito?”. Mi raccomando, dimostratevi sicuri di voi, capaci e pronti di saltare da un argomento all’altro.
 
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