Università: l'Italia conquista più borse Marie Curie. Ca' Foscari al vertice in Europa

“Ci speravo, è un progetto a cui tengo molto, una bella soddisfazione”. Michele Lodone, 31 anni, fiorentino, ha appena vinto una borsa di ricerca Marie Curie col massimo del punteggio e 250mila euro di finanziamenti: studierà tra Chicago e Venezia la circolazione dei testi profetici in Toscana nel Tardo medioevo e Rinascimento. “La mia idea è studiarli dal punto di vista della comunicazione pubblica, considerando questi testi non solo nel loro aspetto politico e teologico”. Giulia Bonazza, che ha scritto il progetto da neomamma, viene dal Centre International de recherches sur les esclavages e andrà, passando per Venezia, un periodo alla Columbia University per occuparsi della considerazione di cui godevano gli schiavi sulla base del colore della loro pelle. Rosaria Ruffini invece arriva dalla Sorbona e il suo periodo di ricerca all’estero lo farà in Marocco, alla Ibn Zohr University di Agadir. Esperta di performing arts studierà le pratiche teatrali nei centri di accoglienza come strumenti di integrazione e condivisione. Storie di giovani cervelli: tutti eccellenti, creativi senza frontiere. Sono quelli che a Ca’ Foscari hanno conquistato il prestigioso premio dedicato alla scienziata, prima donna da Nobel per la fisica e la chimica.
Un record: 23 borse assegnate all’ateneo veneziano che così traina il risultato migliore raggiunto quest’anno dall’Italia, con 126 borse del bando “Azioni Marie Skodowska-Curie” su 899 proposte presentate. Si tratta di un programma molto competitivo, una sorta di Erasmus dei ricercatori eccellenti. Ad essere finanziati sono progetti per la formazione e la mobilità dei ricercatori su progetti di ricerca interdisciplinari. In particolare le azioni”Marie Skodowska-Curie” Individual Fellowships finanziano la mobilità transnazionale di ricercatrici e ricercatori promettenti da uno a tre anni.
Ca’ Foscari attrae quest’anno ricercatrici e ricercatori di dieci nazionalità, 18 provengono da istituzioni estere, 14 svolgeranno il loro progetto di ricerca in partnership con atenei prestigiosi come Harvard, Stanford, Columbia e Princeton. Dopo Copenhagen, Cambridge e Oxford e a pari merito con Aarhus, l’Università Ca’ Foscari diventa il quarto ateneo europeo per finanziamenti “Marie Sk?odowska-Curie”, con 23 borse vinte.  “Un risultato splendido che ci dà grande soddisfazione – afferma il rettore Michele Bugliesi – Grazie a questo finanziamento il nostro ateneo accoglierà 23 nuove ricercatrici e ricercatori che hanno scelto Venezia per sviluppare il loro progetto scientifico. Cresce così la comunità internazionale di Ca’ Foscari e si aprono nuove frontiere e opportunità di ricerca. Un risultato che premia la nostra qualità scientifica e dimostra come le nostre università possano essere attrattive e capaci di competere alla pari con le migliori università europee”.
Dopo Ca’ Foscari, ad ottenere il maggior numero di borse Marie Curie èl’università di Padova: 15 progetti riceveranno fondi europei per quasi 3 milioni di euro, un numero in costante aumento – spiega l’ateneo – dalla prima edizione del bando, nel 2014. Di questi 10 Fellowships European Standard, 1 Career Restart (dedicate a chi riprende la carriera nella ricerca dopo un’interruzione) 1 Reintegration (per chi desidera tornare in Europa dopo aver fatto ricerca in un Paese Terzo) e 3 sono Global Fellowships (prevedono un periodo di 1 a 2 anni presso un ente situato in un Paese terzo). L’università di Bologna ne ha ottenute sei (erano due nella precedente edizione del bando), come il Cnr, l’European University Institute, il politecnico di Torino. Quattro borse sono state vinte dall’ospedale San Raffaele e dal politecnico di Milano.
repubblica

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Mamma e sei figli si laureano insieme all'Università di Urbino: nuovo record per la famiglia Bardelli

Next Article

Città della Salute e della Ricerca, firmato l’accordo

Related Posts