Per “l’originale contributo dato alla lotta alla povertà tramite l’invenzione del microcredito”. Con questa motivazione l’Università di Roma La Sapienza conferirà la laurea honoris causa in Cooperazione e Sviluppo al professore bengalese Muhammad Yunus, presidente della Grameen Bank, premio Nobel per la Pace 2006.
La cerimonia per la consegna del riconoscimento si terrà l’8 luglio nell’aula magna dell’ateneo romano. Due anni fa la celebre accademia norvegese assegnò il Nobel per la Pace a Yunus riconoscendo all’economista il merito di aver intuito che “ai diritti fondamentali dell’uomo va aggiunto il diritto al credito come strumento formidabile per stimolare la crescita civile, sociale ed economica delle popolazioni povere”.
L’accesso al credito è generalmente negato a coloro che non sono in grado di offrire garanzie reali. Partendo da questa banale considerazione il professor Yunus ha intuito che se si riesce a concedere prestiti a diseredati ed esclusi dal contesto sociale, si mettono in moto fenomeni virtuosi inimmaginabili: maggiore coesione sociale, ordine istituzionale e risorse per finanziare processi di sviluppo.
Rientrato in Bangladesh dopo una laurea in economia conseguita negli Stati Uniti, Yunus fondò nel 1976 la prima banca etica del mondo: l’ormai famosa Grameen Bank (Banca del villaggio in lingua bangla). Tutto ebbe inizio con un prestito, offerto dallo stesso Yunus di tasca propria, a 42 donne in difficoltà. Oggi la Graamen Bank è un colosso finanziario che concede prestiti a donne povere che vogliono avviare piccole imprese, ma non hanno i requisiti per accedere ai prestiti delle banche tradizionali.
Ad oggi sono più di 6,5 i miliardi di dollari che la banca di Yunus ha concesso in prestiti a 7 milioni di persone in tutto il Bangladesh.
Manuel Massimo
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