Da settembre in Calabria le matricole devono prima di tutto dimenticare quello che sanno. O meglio, omogeneizzare le loro competenze scientifiche e linguistiche. La Regione infatti promuove un denso programma di “potenziamento-azzeramento”, che, come ha spiegato il vicepresidente della Giunta regionale della Calabria Domenico Cersosimo, anche docente all’Università della Calabria di Arcavacata, è “un programma originale e importante, unico al mondo. Tutti i neo-iscritti frequenteranno, prima dell’inizio formale dei corsi universitari, e in alcuni casi anche durante le prime settimane di lezione, corsi specifici di 180 ore di matematica, fisica, chimica, comprensione del testo ecc. in modo da attuare e sperabilmente colmare i deficit di conoscenze e di competenze accumulati lungo la filiera formativa”.
«Le indagini internazionali e nazionali – ha aggiunto Cersosimo – hanno accertato con sistematicità un gap di conoscenza dei nostri studenti nei confronti dei loro coetanei europei e del Nord d’Italia. D’altro canto, le evidenze empiriche mostrano tassi di abbandoni particolarmente elevati degli studenti iscritti al primo anno di università, nonché modeste performance delle matricole in termini di crediti formativi conseguiti e di voto».
“Proprio per attenuare la dispersione scolastica e per migliorare dette performances – ha proseguito il vicepresidente-docente – la Regione, d’intesa con le Università regionali, ha ideato e promosso il ‘Programma azzeramentò attraverso l’erogazione di 1.600 euro per ogni studente che partecipa al processo formativo e 400 euro sotto forma di borsa di studio per ogni allievo. Un impegno finanziario considerevole ma necessario per incoraggiare l’apprendimento e l’ampliamento delle conoscenze dei giovani universitari calabresi. La qualità del capitale umano – ha concluso – è la leva strategica per il nostro futuro. Investire sui giovani è la migliore assicurazione per un futuro di qualità per tutti”.
Manuel Massimo
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