I consigli dei docenti per affrontare al meglio il proprio percorso di studi. Nella nostra Guida in edicola: tutti i corsi di laurea, le città dove studiare, le dritte dei laureati, gli sbocchi occupazionali e la voce delle aziende.
Non ha dubbi il preside della facoltà di Architettura del Politecnico di Bari: “L’esperienza delle lauree triennali è stata disastrosa”. Ma non si allarmi chi stava valutando proprio uno di questi corsi. Quando il professor Attilio Petruccioli si spiega meglio, qualche superstite alla sua condanna resta.
Professore, perché ritiene che le lauree triennali non siano un buon investimento per il futuro?
Un corso serio in architettura deve durare almeno 5 anni. Con il “3+2” si spezza un ciclo formativo e in tre anni, per dare una qualifica a chi si ferma, si finisce per fare cose da “praticoni” e perdere tutta la base teorica indispensabile alla formazione di un architetto. Base che poi non si può pretendere di recuperare con iniezioni sporadiche nei due anni successivi: non si otterrebbe più lo stesso effetto.
Vale per tutti i corsi triennali?
Naturalmente no. Ce ne sono alcuni, come Disegno industriale, che in tre anni riescono a dare una formazione completa su certi specifici aspetti. Io mi riferisco specificamente alla figura classica dell’architetto.
Quali crede che dovrebbero essere le caratteristiche personali di chi aspira ad iscriversi ad Architettura?
Sicuramente una buona cultura e capacità logica. Il disegno viene in seguito, non abbiamo infatti test specifici su questo. In generale i neodiplomati che intendono iscriversi all’università, qualunque sia il corso scelto, devono possedere queste caratteristiche.
Qual è la situazione relativamente agli sbocchi professionali?
Qui il discorso è complesso, nella nostra regione le opportunità sono relative, la maggior parte dei ragazzi lavorano come impiegati. Alcuni studi parlano di ottime performance della nostra facoltà per quanto riguarda il lavoro, ma inviterei a fare un’indagine qualitativa: molti di loro guadagnano 400 euro al mese!
Dove si incontrano le migliori opportunità professionali?
Le prospettive internazionali sono molto più ampie. A Londra ad esempio ci sono molte opportunità: lavorare in uno studio che ha sede anche a Dubai e Shangai, ad esempio, apre delle porte per il futuro ben diverse dalla dimensione locale. Quindi consiglio da subito di guardare oltre i confini nazionali iniziando anche con l’esperienza dell’Erasmus.
Quale consiglio darebbe a chi affronterà a settembre la prova per entrare al corso di Architettura?
Di non prenderlo sottogamba. Spesso i più bravi se ne vanno in vacanza e si trovano spiazzati di fronte al test. Invece i più diligenti che passano il tempo a studiare riescono a superarlo. Le domande sono preparate dal Ministero, quindi consiglio di prendere le prove degli ultimi tre anni ed esercitarsi su quelle.
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