Bari, indagati per false dichiarazioni

autocertificazioni.jpgUna lunga marcia costellata di tappe prima di arrivare al traguardo finale: per ottenere la laurea occorre sostenere – rispettando le dovute propedeuticità – tutti gli esami previsti dal proprio piano studi. Funziona così in ogni ateneo. Ma all’Università di Bari alcuni laureandi in Giurisprudenza avrebbero tentato di prendere una scorciatoia. Lo sostiene la procura barese che ha avviato un’indagine su presunte false autocertificazioni firmate da una decina di studenti, con la complicità di alcuni mediatori esterni, per iscriversi alla sessione straordinaria di laurea del dicembre 2007.
Nelle dichiarazioni gli studenti avrebbero detto di aver sostenuto tutti gli esami previsti dal loro piano di studio, indicando anche la data e i voti conseguiti. In realtà, non avrebbero sostenuto esami fondamentali come Diritto Commerciale, Diritto Internazionale e Procedura Penale.
L’indagine è coordinata dal sostituto procuratore Lorenzo Nicastro che ha iscritto i nomi di 12 persone nel registro degli indagati per il reato di falso. Il magistrato sta svolgendo accertamenti per capire se alla base del raggiro ci sia una compravendita di esami. Il ruolo dei mediatori sarebbe stato quello – ma si tratta di un’ipotesi investigativa – di aver sbrigato pratiche amministrative, forse in cambio di danaro.
L’inchiesta è stata avviata dopo la denuncia della Commissione d’indagine amministrativa istituita dal rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli, dopo lo scandalo sulla presunta compravendita di esami che ha travolto (con 35 indagati, sei dei quali arrestati) la facoltà di Economia. Nella denuncia si segnalava che, dopo che gli studenti sono stati convocati dalla Commissione per chiarimenti relativi agli esami sostenuti, hanno tutti detto di aver smarrito il libretto d’esame e di aver chiesto al rettore un duplicato. La circostanza ha ovviamente insospettito i commissari che hanno inviato gli atti in procura. Si attendono sviluppi.

Manuel Massimo

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