La truffa vera dell'Onlus fasulla

img.jpgCarpiscono la buona fede delle persone degenti in ospedale perorando una nobile causa: in realtà realizzano una truffa bella e buona spendendo il nome di una fantomatica Onlus a sostegno degli studenti africani. Il trucco è semplice: allungano una busta bianca con il timbro dell’associazione inesistente, aggiungendo qualche frase di circostanza per convincere i malati a donare qualche euro.
Sono tre gli stranieri, appartenenti all’inesistente Associazione Studenti Africani – Asa, denunciati a Milano per tentata truffa. Sono stati sorpresi, ieri mattina, in due diversi ospedali del capoluogo lombardo: il San Raffaele e il Niguarda. Si aggiravano in cerca di degenti a cui chiedere denaro per aiutare gli studenti.
Un espediente collaudato che, in passato, era stato utilizzato con successo davanti ad alcune università. Soldi per alloggi di studenti stranieri, ma in realtà pronti solo a soddisfare esigenze personali. Una finta associazione che conta ramificazioni non solo a Milano ma anche in altre città universitarie dell’Italia settentrionale come Trento, Verona e Venezia.
Una truffa che il 37enne nigeriano scoperto e denunciato non ha provato a nascondere: «Mi hanno licenziato e ora mi guadagno da vivere così», ha spiegato agli agenti che lo hanno identificato. Un raggiro che, a quanto sembra, è sempre più diffuso: «Compro da altri, per pochi euro, delle buste bianche su cui c’è il timbro dell’associazione inesistente». Un acquisto che avverrebbe in diverse stazioni ferroviarie della Penisola.
Poi, basta poco per convincere anziani malati a farsi consegnare il denaro. A essere denunciata è stata anche una coppia di sudanesi, di 25 e 32 anni. È stato un infermiere a notarli mentre disturbavano i degenti del San Raffaele. I due sono stati denunciati anche perché senza documenti. Complessivamente gli agenti hanno sequestrato 240 euro e 41 buste timbrate.

Manuel Massimo

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