Sapienza, welcome Erasmus people

esnroma.jpgHello everybody! Nell’Aula Magna del Rettorato della Sapienza, a Roma, si respira un’atmosfera internazionale: giovani studenti Erasmus provenienti da tanti Paesi Europei sono stati convocati per un incontro aperto e informale con i vertici del primo ateneo romano, ma anche con i loro futuri colleghi.
Il “Welcome Day” organizzato dalla Sapienza e dall’Ase/Esn (Associazione Studenti Erasmus/Erasmus Student Network) nel pomeriggio di ieri aveva l’obiettivo di far conoscere i servizi dell’università ai ragazzi ma anche quello di creare un primo momento di aggregazione tra gli “incoming”, i nuovi arrivati dall’estero che trascorreranno il loro periodo di studio in una facoltà dell’ateneo.
A fare gli onori di casa ci ha pensato il prorettore per la Cooperazione e i Rapporti Internazionali, professor Antonello Biagini, che ha sottolineato il valore strategico della mobilità studentesca: “Lo spazio europeo sta diventando sempre più una realtà senza confini: è importante promuove programmi di scambio culturale e incentivare la mobilità studentesca in un’ottica di arricchimento reciproco”. In fondo uno studente europeo, nel senso più pieno e completo del termine, sarà anche un cittadino europeo aperto alle tematiche comunitarie e abituato al dialogo interculturale.
Il coordinatore istituzionale del Programma Erasmus Luciano Saso ha dato qualche cifra sul fenomeno della mobilità studentesca alla Sapienza: “Ogni anno il nostro ateneo ospita circa 1.000 studenti provenienti dagli altri Paesi Ue e altrettanti sono i nostri iscritti che fanno un’esperienza di studio all’estero. Uno scambio quasi alla pari”. In una città bella e piena di attrattive come Roma l’obiettivo che si prefigge l’Ufficio Erasmus d’ateneo è quello di “bilanciare” lo studio (che, beninteso, deve esserci) e la vita fuori dalla facoltà (e occasioni di socializzare, in una metropoli come la Capitale, di certo non mancano).
La forza di un programma come l’Erasmus risiede proprio nella sua dimensione “a rete”, che promuove un network di conoscenze e di esperienze e che, come ha dichiarato la delegata ai Servizi per la comunità universitaria e il territorio Maria D’Alessio: “Ridà le gambe agli studenti, li fa viaggiare per l’Europa proprio come si faceva quando sono nate le Università e ci si spostava da un ateneo a l’altro per seguire le lezioni”. Insomma, un arricchimento di conoscenze e di esperienze che migliori la qualità della propria vita studentesca e intensifichi i rapporti con gli altri.
Al professor Pietro Lucisano – delegato al Diritto allo Studio, Orientamento e Placement – è toccato tirare le fila del discorso: “La conoscenza non si conserva, ma si trasmette: per questo, per costruirla, sono necessari i cuori e le teste e non si può fare affidamento solo sui libri. Rappresenta un bene che si costruisce insieme: farsi domande e trovare risposte”.
Dulcis in fundo è arrivato, atteso, l’intervento del rettore Luigi Frati che ha portato il suo saluto – in puro stile Erasmus – parlando in inglese, in francese e in tedesco, sottolineando come la mobilità studentesca rappresenti “uno dei punti fondamentali per il nostro ateneo”. Precisando, con una punta d’orgoglio, ai tanti E-students presenti in sala: “Sapienza: the largest University in Europe”.

Manuel Massimo

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