Unifi, gli studenti disertano le elezioni

pezzo-di-apertura.pngUn’abbuffata di briciole. Questo ha fatto “Studenti di Sinistra”, la lista-coordinamento dei collettivi universitari che ha sfondato la soglia della maggioranza assoluta alle ultime elezioni che si sono celebrate il 25 e il 26 marzo scorso. Elezioni che sono state disertate da quasi 5 studenti su 6 dell’ateneo fiorentino, lasciando ai contendenti la possibilità di spartirsi soltanto le briciole di una partecipazione che non c’è.

L’astensionismo – I numeri parlano chiaro: sugli oltre 60mila aventi diritto, hanno votato in poco più che 10mila, fissando l’asticella dei voti validi al 16,83%. È vero: questo dato segna un aumento rispetto al desolante 14,67% di due anni fa, ma è un incremento che non ridimensiona il primo vero risultato di queste elezioni: agli studenti non interessa più di tanto eleggere i propri rappresentanti negli organi accademici.

La vittoria degli Studenti di Sinistra – In mezzo a quei 10mila voti (di cui circa 9.500 validi), gli “Studenti di Sinistra” ne hanno arati via ben più di 4.800. Uscendo dai numeri e andando a guardare in viso gli eletti, il successo è ancor più categorico: “Studenti di Sinistra”, infatti, fa man bassa dei consiglieri d’amministrazione dell’ateneo (accaparrandosene 3 su 3), e dei rappresentanti studenteschi in senato accademico (per la prima volta ad elezione diretta), lasciandone solo uno alla Sinistra Universitaria, divenuta per l’occasione anche “democratica”.

In pratica, dei 5 organi centrali che attendevano i rappresentanti degli studenti per completare i propri organici (e cioè: Consiglio d’Amministrazione, Senato Accademico, Consiglio Territoriale dell’Azienda per il Diritto allo Studio Universitario, Comitato Sportivo e Comitato per le Pari Opportunità), soltanto uno (il consiglio territoriale dell’Ardsu) vedrà sedersi ai propri banchi rappresentanti di Lista Aperta e (per la prima volta) di Studenti per le Libertà.

Non solo: facendo la somma dei voti delle liste degli Studenti di Sinistra e di Sinistra universitaria (somma piuttosto stiracchiata, in verità, visti gli attriti ideologici, verbali e pure “fisici” tra le due liste), ne viene fuori un ritratto a tinte più che rosse dell’Ateneo fiorentino, con ben più di 6.400 voti raggranellati sui 10mila totali.

Ridotta al lumicino sia la presenza di Lista Aperta (crollata intorno ai 1.500 voti), che delle liste a chiara identificazione di destra. Nonostante l’ingente dispiegamento di mezzi, persone e materiale, con stand, volantinaggio onnipresente e tappezzamento d’ogni spazio con manifesti di varia fattura, la lista degli “Studenti per le Libertà” (promanazione universitaria del PDL governativo) non raggiunge infatti nemmeno quota 1.000, anche se conquista la sua prima storica presenza in un organo centrale.

E crolla pure la lista dell’Azione universitaria, che fissa la propria bassa asticella in zona 700 preferenze. Insomma: l’Università di Firenze si è ri-tinteggiata di rosso acceso. E chissà se, tra i tanti altri, gli eletti di sinistra non debbano per una volta ringraziare la tanto odiata ministra Gelmini.

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Fondazione Arpa: due borse per futuri medici de L'Aquila

Next Article

Una Casa per la Ricerca aquilana

Related Posts