Che domanda potevamo fare a Salvatore Sanzo, bronzo nel fioretto maschile alle Olimpiadi di Pechino se non chiedergli se è peggio la notte prima della maturità o prima delle Olimpiadi?
Non c’è neanche paragone. Le Olimpiadi sono una cosa impossibile da descrivere. Anche perché non è la notte prima della gara, ma le notti prima della gara. All’esame di maturità se hai studiato non ci saranno problemi. Alle Olimpiadi se ti sei allenato bene non è detto che vinca. Questa è una grande differenza.
Qual è il primo ricordo che ti torna in mente ripensando al tuo esame di maturità?
Devo essere, ahimè, sincero: non ho un bel ricordo della scuola media superiore. Purtroppo, a causa della mia attività sportiva, ero spesso assente dalle lezioni ed ai miei professori non andava proprio giù. Tanto da intimare sia a me che ai miei genitori che avrei dovuto scegliere tra la scuola e lo sport. Per fortuna, poi, si sbagliavano perché non solo mi sono diplomato, ma ho raggiunto la laurea in giurisprudenza ed ora sto preparando la tesi per il Dottorato di ricerca. Insomma, una soddisfazione aver dimostrato – a me stesso – che studio e sport possono coincidere. Quindi, venendo alla domanda, ho un bel ricordo nel senso che mi tolsi un peso enorme: cioè quello di vedere quei professori. Studiai molto, tanto da rinunciare ad alcuni allenamenti con la nazionale, ma volevo fare bene e così fu. Ad oggi, comunque, ho in generale un ricordo piacevole di quegli anni. Soprattutto dei compagni.
Eri sicuramente il primo della classe…
No, assolutamente. Ce ne erano tanti più bravi di me. Io ero uno studente medio, che quando aveva tempo di impegnarsi raggiungeva buoni risultati e quando non lo aveva prendeva brutti voti (sai quanti 4 nella mia vita!). Mi sono trovato molto meglio all’università, dove – quando andavo a sostenere l’esame – ero sempre preparato (anche se un 18 l’ho preso e portato a casa).
Come hai fatto a conciliare lo sport con i tuoi studi?
L’ho fatto con fatica, lo ammetto. Devo dire che un grande aiuto l’ho avuto dai miei genitori che mi hanno sempre spronato ed incitato a non tralasciare gli studi. Ed oggi gliene sono grato, perché lo sport è la cosa più bella ed emozionante che c’è, ma senza un po’ di istruzione si è limitati. Io credo che, facendo certamente alcune rinunce, le due cose possano andare avanti di pari passo. Certo, ci vuole forza di volontà, ma alla fine si ottengono migliori risultati anche nella vita.
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