Maturità 2009Tototema: Abruzzo e crisi economica

stud.jpgQuale saranno gli argomenti della prima prova? Il passatempo preferito dei maturandi è proprio questo: arrovellarsi la mente con calcoli improbabili sui temi che il Ministero proporrà il primo giorno d’esame ormai imminente.
Qualche professore è stato al gioco e ha commentato con noi le voci che dilagano sui forum online.

La tragedia abruzzese non può essere ignorata. Sembra essere questo l’unico punto su cui insegnanti e maturandi di tutta Italia concordano quando scommettono sulle tracce dell’esame di Stato 2009. Ed è già molto: solitamente il tentativo di indovinare i titoli della prima prova – pratica scaramantica nota come tototema – difficilmente riscontra qualche omogeneità di opinioni… ognuno segue un ragionamento proprio e nessuno (o quasi) fa centro! In pochi, però si sottraggono a questa sfida, e tra gli insegnanti che abbiamo interpellato, solo una, la professoressa Meonia Occhipinti del Liceo Fermi di Ragusa, si mostra quasi offesa dalla prospettiva del tototema, come fosse una resa, una licenza a non studiare: “Meglio convogliare le energie sulla preparazione che non su mere ipotesi – spiega, assicurando subito dopo – Non sono solo io a pensarla così, nelle mie classi nessuno azzarda previsioni, tutti si concentrano sulla tecnica!”
Dando uno sguardo ai forum dei maturandi, tuttavia, la classe della docente ragusana appare proprio un’eccezione: i ragazzi sono alla disperata ricerca di un suggerimento e, come sempre, partono dagli anniversari, una pista poco battuta dai loro insegnanti. Per quanto riguarda il tema storico – ricordano – nel 2009 cade l’anniversario della caduta del muro di Berlino (1989) e i 50 anni dalla rivoluzione cubana, un tema che dopo le ultime aperture del presidente Obama verso l’isola di Fidél, potrebbe stuzzicare la fantasia del ministero. Da non dimenticare, poi, i dieci anni dall’entrata in circolazione dell’euro, anche se, sul fronte dell’economia sembrano tutti più propensi a prevedere una traccia sulla crisi in corso. “La questione – spiega la professoressa Maria Luisa Rinaldi del Liceo Scientifico Francesco Saveri di Frosinone – potrebbe essere presentata con uno sguardo al futuro, partendo dalle preoccupazioni che attendono i giovani fuori dalla scuola”. Più probabile, invece, uno sguardo al passato, secondo la professoressa Graziana Campagna, del Liceo Classico Cicerone di Frascati, che immagina, in un eventuale titolo sulla crisi economica, un richiamo al crollo di Wall Street avvenuto esattamente ottant’anni fa. Magari con un invito alla riflessione sui corsi e ricorsi storici. La tendenza nelle tracce di attualità infatti, è di rimanere sempre sul generico, come spiega ancora la docente di Frascati: “Sul terremoto, ad esempio, mi aspetterei più una traccia sui criteri che guidano i progetti di edificazione, sulla vivibilità dei nostri centri metropolitani, sui piani urbanistici, che non sulla tragedia che ha colpito l’Abruzzo”. Della stessa opinione la professoressa Rosa Maria Marini dell’Istituto di Istruzione Superiore Battaglia di Norcia: “Potrebbero partire dal sisma per interrogare gli studenti sull’importanza della tutela del territorio o del lavoro delle Protezioni civili”.
E per quanto riguarda la tipologia A, ossia la famigerata “Analisi del testo”? Secondo le regole della statistica – o della “logica dell’alternanza”, come la definisce la Marini – quest’anno dovrebbe uscire un brano di prosa. Le ultime edizioni dell’esame di Stato, infatti, hanno visto la poesia far sempre la parte del leone e molti docenti non credono in una replica. Tra questi Paola Brancaccio, del Liceo Scientifico Morgagni di Roma che, azzarda il nome di Svevo e aggiunge: “Gli alunni si preparino comunque sui classici, escludendo gli autori troppo recenti. Sebbene infatti i programmi siano stati aggiornati e impongano di arrivare quasi fino ai nostri giorni, il Ministero conosce la realtà e i tempi della scuola: l’ultimo anno difficilmente si va oltre Montale”. E sul Futurismo, altra ipotesi in pole position tra gli studenti per via del centenario dalla pubblicazione del manifesto di Marinetti, la docente romana è perplessa: casomai, mi spetterei qualcosa nella tipologia B, tra i saggi brevi, più che tra i brani di letteratura”.
Poche certezze dunque per la maturità 2009 e un’unica grande speranza: a prescindere dagli argomenti e dagli autori prescelti, il Ministero eviti gli errori grossolani commessi l’anno scorso, mostrando verso la scuola lo stesso rispetto che chiede ai suoi dipendenti e ai suoi utenti.

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