Prepararsi a un esame è cosa ben diversa che studiare per un’interrogazione, per quanto “grossa” possa essere. Vi proponiamo un metodo che vi aiuti a impossessarvi di tutto il programma, senza perdervi. Nella fase finale dello studio, ripercorrerete tutte le lezioni assimilate durante l’anno e molte cose saranno ormai sbiadite nella vostra mente. È importante che affrontiate questa operazione, facendo un grosso sforzo di sintesi e munendovi di tre strumenti del mestiere (oltre ai libri e agli appunti naturalmente!): matita, evidenziatore e un quaderno nuovo. Gli step del metodo, infatti, sono tre: leggere – sottolineare – schematizzare.
Di seguito, le istruzioni per farlo al meglio…
Come sottolineare?
Dopo un’attenta lettura, è la vostra capacità di sintesi che deve intervenire. Alcuni studenti sottolineano tutto, o comunque troppo: è un’operazione inutile se non nociva (crea una gran confusione a livello visivo). La sottolineatura che suggeriamo prevede due fasi. Inizialmente, mentre leggete per la prima volta (o per la seconda, se avete il tempo sufficiente), usate la matita per isolare le parti del testo che spiegano Chi ha commesso il fatto e Dove, Quando, Perché e Come è stato commesso. Durante la lettura successiva, intervenite con l’evidenziatore (non abbiate paura di “sporcare” i libri, personalizzandoli…non è da questo che si vede il vostro rispetto per essi!) per richiamare, anche visivamente, alcune parole chiave che vi aiuteranno sia nella fase della schematizzazione, sia per una prima memorizzazione.
Ciò che non è sottolineato si può dimenticare?
No! Se leggete tutto il testo rimanendo concentrati, le parti non sottolineate non cadranno automaticamente nel dimenticatoio, ma, al momento opportuno, verranno richiamate alla mente, dai concetti principali che avete precedentemente evidenziato e poi memorizzato.
E dopo aver sottolineato?
Siamo a metà dell’opera! Quando avete molte pagine da studiare, come nel caso della maturità, è bene fare degli schemi e raccoglierli ordinatamente in un quaderno che vi permetterà una veloce carrellata su tutto il programma anche il giorno prima dell’esame. Questo quaderno deve diventare il sostituto di tutti i libri. Ossia, se gli schemi sono ben fatti, non vi occorrerà più sfogliare i manuali per cercare i concetti… sarà tutto a portata di mano. Lo schema deve essere estremamente stringato, come potete vedere dall’esempio, e lo farete dopo aver riletto le parti del libro sottolineate con l’evidenziatore. Infine, È FONDAMENTALE ripetere a voce alta e con il libro e il quaderno chiuso. Finché non sarete in grado di farlo, non vi sarete impossessati del concetto studiato!
Date e nomi: sono davvero tutti importanti?
Solo il vostro buon senso può dirlo. Più l’avvenimento è importante, più è necessario memorizzare le date e i nomi ad esso collegati. Lo stesso dicasi per i fatti molto vicini nel tempo. Del crollo delle Torri Gemelle, ad esempio, sarebbe bene che sapeste non solo il giorno, il mese e l’anno, ma addirittura l’orario. Allo stesso modo, non potete “non ricordare” il nome del presidente americano che ha gestito la crisi e dello sceicco arabo che a tutt’oggi è ricercato per la strage. Si tratta, infatti, di un evento che avete vissuto e che ha cambiato il corso della Storia. Nel brano riportato di seguito, invece, basterà che conosciate il mese e l’anno dell’episodio, e potrete anche non memorizzare il nome del comandante nazista che ordinò lo sterminio di 560 persone. Per altri eventi, più lontani nel tempo e nello spazio, sarà sufficiente sapere l’anno o addirittura il decennio: Marinetti scrisse il Manifesto Futurista nel 1909; il terremoto di Messina avvenne nel 1908, le leggi di segregazione in America vennero abolite alla fine degli Sessanta…
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