Settembre, mese di prove per chi decide di iscriversi all’università. Il tempo del cambiamento è arrivato e da quest’anno tutte le future matricole saranno sottoposte ad un test d’ingresso. A stabilirlo l’ultima riforma ministeriale.
Sui banchi universitari ci saranno davvero tutti: dai futuri umanisti agli aspiranti medici. I test di ingresso sono i veri protagonisti del mese. Selettivi per chi deciderà di iscriversi ad una delle sei facoltà a numero chiuso, valutativi per tutti gli altri corsi.
L’anno accademico 2009/2010 sta registrando un boom di iscrizioni ai test d’ingresso e solo nelle università milanesi si contano circa 33mila candidati per 11mila posti. Fisioterapia è il corso in assoluto più gettonato visto che i candidati sono dieci volte più dei posti. Una vera e propria gara, dove non sempre riesce a vincere il migliore.
Come prepararsi. Molti ragazzi si affideranno alla dea bendata e tra un A B o C anche il gioco delle probabilità accorrerà in loro aiuto. Discorso diverso per i neo maturandi che aspirano ad entrare in uno dei settecentotrentatre corsi di laurea per i quali è necessario un esame di ammissione selettivo.
Test on line. Internet risulta ancora una volta essere la carta vincente. Dai siti che propongono quiz on line a vere e proprie simulazioni cronometrate. Non mancano tutor che rispondono via skype e blog o tutor on line ai quali affidarsi per qualche consiglio dell’ultimo minuto. Tra i consigli più gettonati per chi sta per intraprendere una facoltà scientifica il concentrarsi su alcuni argomenti di matematica: gli algoritmi e le potenze ad esempio sono sempre verdi.
Libri di quiz. Nonostante la Rete, le case editrici che pubblicano e vendono manuali per prepararsi all’ammissione all’università sembrano resistere. Perché se è in rete che gli studenti ultimano la preparazione ai test, è sicuramente sui libri cartacei che ha vita la prima fase di studio.
Il primo appuntamento. Si parte domani 3 settembre con i test di medicina; seguiranno odontoiatria (4/9), veterinaria (7/9), architettura (8/9), professioni sanitarie (10/9) e tutte le altre facoltà per le quali ogni ateneo decide autonomamente se introdurre l’accesso a numero programmato oppure no.
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