Brindiamo al primo giorno del nuovo anno accogliendo le parole che il Presidente della Repubblica ha rivolto alla nazione, in particolare all’universo giovanile.
Il Presidente ha evidenziato l’importanza della ricerca e la passione che anima i giovani: ” Ho visto la motivazione, ho visto la passione di giovani, tra i quali molte donne, che quest’anno mi è accaduto di incontrare nei laboratori di ricerca; la motivazione e l’orgoglio dei giovani specializzati che sono il punto di forza di aziende di alta tecnologia; la passione e l’impegno che si esprimono nelle giovani orchestre concepite e guidate da generosi maestri. … Certo, sono queste le energie giovanili che hanno potuto prendere le strade migliori; e tante sono purtroppo quelle che ancora si dibattono in una ricerca vana. Ma ho fiducia nell’insieme delle nuove generazioni che stanno crescendo; a tutti i giovani la società e i poteri pubblici debbono dare delle occasioni, e in primo luogo debbono garantire l’opportunità decisiva di formarsi grazie a un sistema di istruzione più moderno ed efficiente, capace di far emergere i talenti e di premiare il merito“.
La fiducia e il coraggio propositivo delle scelte sono alla base di una società che guarda il presente e il futuro in un’ottica di progresso sociale e civile. La speranza concreta di una via aperta e non di un vicolo cieco.
Ci permettiamo di prendere “in prestito” il poema del grande poeta cileno Pablo Neruda che ci segnala un nostro lettore, come messaggio di augurio per il 2010.
Ode al primo giorno dell’anno
Lo distinguiamo dagli altri
come se fosse un cavallino
diverso dai tutti i cavalli.
Gli adorniamo la fronte con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati
e a mezzanotte
lo andiamo a ricevere
come se fosse un esploratore
che scende da una stella.
Così è: eppure piccola
porta della speranza,
nuovo giorno dell’anno,
sebbene tu sia eguale agli altri
come i pani a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo
ci prepariamo a mangiare,
a fiorire, a sperare.
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