Senatori a 18 anni

Occhio ragazzi che alle prossime elezioni politiche potreste proporvi per uno scranno al Senato o alla Camera.

Occhio ragazzi che alle prossime elezioni politiche potreste proporvi per uno scranno al Senato o alla Camera. Questo grazie ad una proposta del Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni che si sta impegnando per cercare di aumentare attraverso iniziative politiche, la presenza di giovani all’interno delle nostre Istituzioni.
Il disinteresse dei ragazzi per la politica è un dato che emerge fortemente da tanti osservatori, non ultimo un rilevamento dell’Ispo, l’istituto di statistica di Renato Mannheimer, che parla di un tasso di sfiducia dei giovani nella politica pari al 66% ed atteggiamenti negativi quali: rabbia, diffidenza e noia pari al 58%.
La proposta della Meloni presentata nell’ambito del convegno “Una giovane Costituzione”, ha raccolto l’adesione trasversale di tutti gli esponenti politici presenti. Il ragionamento è semplice: se posso votare a diciotto anni, posso anche essere scelto. Se così fosse, raggiunta la maggiore età ci si potrebbe candidare sia alla Camera che al Senato, realizzando così l’equiparazione fra l’elettorato attivo e quello passivo. L’obiettivo è quello di aumentare la partecipazione dei giovani alla vita politica del Paese, e far sì che contino di più, visto che da un punto di vista numerico rappresentano una minoranza.
Il ministro dei giovani vede in una tale riforma “elementi di innovazione” e spiega: “dobbiamo avere la capacità di guardare al nostro lavoro in una prospettiva di lungo termine, anche a costo di perdere qualche consenso”. Coraggio e passione non mancano al nostro ministro che ha le idee chiare sul percorso da intraprendere. Una strada dove la parola merito è scritta ovunque, dove lo spazio dovrà essere occupato da chi ha competenze, talento e grinta. Una lotta dichiarata alle posizioni di rendita e a tutte le lobby, gli ordini, che si sono garantite la sopravvivenza negli anni con appoggi trasversali. Che l’ascensore sociale torni a funzionare? Sarebbe davvero straordinario.
Lasciatemi aggiungere che l’incontro ci ha dato anche la possibilità di proporre alla Meloni l’idea che portiamo avanti da tempo del “contratto di prospettiva”, così lo abbiamo chiamato. Un patto fra giovani e piccole imprese che potrebbe da un lato offrire a tanti giovani la possibilità di un primo inserimento formativo in azienda e dall’altro un incentivo alle tante piccole imprese che rappresentano una parte produttiva importante del Paese e che in questo momento non se la passano proprio così bene. Una prospettiva per tutti, a costo zero per lo Stato.

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5 comments
  1. Diciamo che tra la sfiducia, la rabbia, la diffidenza e la noia, il mio stato d’animo nei confronti della politica si avvicina molto alla noia. Noia mortale perchè manca innovazione e merito, noia mortale perchè, come dice giustamente la Meloni, i giovani dovrebbero essere più presenti all’interno delle Istituzioni.
    Luca
    ricercatore

  2. Forse senatori a 18 anni è un po’ presto…Comunque, leggo la proposta del ministro come un’evidente volontà di cambiare le cose, favorendo l’entrata dei giovani nella società lavorativa del paese.

  3. In questi ultimi due anni non si fa che parlare dei giovani, di dare opportunità ai giovani, di avvicinare il mondo dell’università a quello dell’impresa. Di contratti di apprendistato, di formazione, di inserimento…. E allora perché noi (con noi intendo i famigerati giovani) siamo sempre più compressi tra un universo ideale di proposte e una realtà insensibile alle esigenze lavorative e pertanto esistenziali di un individuo? I giovani non costituiscono una categoria a sé, ma rappresentano una fase della persona. Mi astengo dal commentare le proposte, vorrei solo essere testimone di un effettivo cambiamento e affermare un domani: Yes, we could!

  4. Salve, “dobbiamo avere la capacità di guardare al nostro lavoro in una prospettiva di lungo termine, anche a costo di perdere qualche consenso” … mmm… vista la presenza di molti “matusalemme” alla camera e senato, concordo con la Meloni. C’è bisogno di una spolverata.
    Il problema purtroppo è molto più grande e alla base di un paese che ormai non va né avanti né indietro: in Italia va avanti chi ha amicizie che contano, contatti utili, parentele e chi si presta a “cene intime con personaggi”.
    Potrei essere la donna più formata, colta, intelligente, e con mille buoni propositi e proposte (e se vogliamo anche bella che non guasta mai nella nostra società) ma questo problema va a braccetto con la meritocrazia. E nel nostro paese Merito è solo l’appretto con il manico per stirare.
    Penso che sarebbe meglio se partecipassi prima a Miss Italia, avrei una chance in più.
    Detto ciò, concludo dicendo: sarebbe bello aver fiducia. Se solo gli “altri” la dessero a noi.
    Cristina

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