Anche l'occhio vuole la sua parte…la tesina

Una volta scelto il tema dovrete “confezionare” un prodotto che sia il più attraente possibile, anche dal punto di vista estetico.

Una volta scelto il tema e sviluppato il percorso interdisciplinare, dovrete “confezionare” un prodotto che sia il più attraente possibile, anche dal punto di vista estetico. Sia che facciate una tesina completa, sia che presentiate una mappa concettuale, ci sono almeno tre elementi a cui potete ricorrere perché il vostro lavoro susciti subito un’impressione positiva:

-I titoli. Non vi limitate in questa sezione a comunicare il nome della materia e gli argomenti trattati, ma sforzatevi di presentare il concetto in maniera accattivante. Se per Scienze avrete scelto di parlare dello sbarco sulla luna, come nell’esempio da noi fornito, potrete adoperare come titolo una celebre frase di Neil Armstrong, il primo essere umano a mettere piede sul nostro satellite: “Un piccolo passo per un uomo, un balzo gigantesco per l’umanità”. Lo stesso si potrà fare per Fisica, dove sintetizzando il dramma di una scoperta che ha avuto conseguenze non volute e non previste inizialmente dai suoi autori, titoleremo ” Da via Panisperna a Hiroshima: esplosione della bomba atomica”.

-I documenti. Brani di letteratura, citazioni tratte dalle opere (storiche, filosofiche, matematiche, artistiche…) che avete incontrato lungo il vostro percorso, passaggi di epistole o trattati attinenti alle varie materie: tutto ciò non può essere estromesso dalla mappa, perché dà subito la misura della qualità della vostra preparazione, rivelando ai docenti che avete studiato con le fonti primarie sottomano e non solo sui bignami o su internet…la lunghezza del testo “originale” da voi citato, dipenderà dalla tipologia de percorso interdisciplinare prescelto. Nel nostro caso, nell’ambito di italiano, potremmo riprendere la prima strofa di una delle di Pavese più sintomatica del male di vivere sofferto dallo scrittore e dal suo tempo:

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.

E, naturalmente, affrontando Montale, faremo riferimento al testo poetico che dà il titolo alla nostra mappa, almeno con una strofa:

Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

-Le immagini. Rappresentano probabilmente, l’elemento che più arricchisce il lavoro finale dello studente. Dovete partire, infatti, dal presupposto che la maggior parte dei vostri esaminatori, non leggerà con attenzione la tesina o mappa, ma si limiterà a sfogliarla o a darle un’occhiata veloce. Questi professori, vanno impressionati con dipinti, grafici e fotografie. Senza esagerare, naturalmente: le immagini inserite devono essere pienamente giustificate dal testo che le illustra, ossia devono essere coerenti con esso. E, scrivete con attenzione la didascalia esplicativa che dev’essere sintetica, ma riportare tutte le informazioni più significative ai fini della vostra presentazione. Sotto il quadro di Van Gogh, che inseriremo nella mappa concettuale sul male di vivere dell’uomo moderno, scriveremo ad esempio: molti ritengono “Campo di grano con corvi” l’ultima opera di Vincent Van Gogh che, nel luglio 1890, recatosi in aperta campagna, si sparò un colpo di pistola. E, due giorni più tardi, morì.

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