“Oltre a ledere il diritto allo studio, il test, così come è strutturato, contribuirà in modo negativo alla carenza di medici a livello nazionale, afferma Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi Health. L’attuale selezione, non considera che il numero programmato dei posti universitari non copre il fabbisogno nazionale di medici, senza menzionare il fisiologico tasso di abbandono accademico. Vi è una forte mancanza di medici specialistici in settori quali anestesia, ortopedia, neurologia e cardiologia, solo per citarne alcuni. Arriveremo al punto in cui non esisteranno medici per la cura di determinate patologie. Ormai, è sempre più radicata l’opinione-certezza che importeremo un nuovo bene dall’estero: i medici”, dichiara Massimo Tortorella, presidente della Consulcesi Health che conduce una decennale “battaglia” contro il numero chiuso.
L’associazione nasce in modo spontaneo 14 anni fa, dall’ attività di alcuni studenti universitari di che si riuniscono per prendere in esame le problematiche degli studenti e tutelare, in particolare, il diritto “all’iscrizione” . Attualmente, è costituita da 25.000 medici associati che da più di 8 anni tutela i diritti, attivando azioni legali collettive e individuali. In merito al diritto al studio porta avanti una costante e dura battaglia contro il numero chiuso, ritenendo la modalità di selezione “a quiz” non consona al diritto di accesso all’istruzione. In questi ultimi anni ha seguito più di 10.000 ragazzi nei loro ricorsi per l’esclusione dalla facoltà prescelta.
Nel 1999 con la collaborazione del Sen. Manzione, ha contribuito all’approvazione della legge n.264/99 (Norme in materia di accessi ai corsi universitari), che sanava le posizioni degli studenti ingiustamente esclusi dai test di ammissione, così come nel 2004 si è battuta per la 288/04 (Norme in materia di regolarizzazione delle iscrizioni ai corsi di diploma universitario e di laurea per l’ anno accademico 2000 – 2001). A ciò si aggiungono i recenti provvedimenti dei diversi Tribunali Amministrativi regionali, tra cui il TAR di Catania che hanno accolto i ricorsi di numerosi studenti di varie città italiane ,esclusi dalle facoltà di medicina ed odontoiatria. Sostenitore della causa, il sen. De Lillo.
“Uno dei fattori fondamentali di criticità dei test, continua il dott.Tortorella, è l’elevato grado di tecnicismo dei quesiti, non adeguati alla preparazione di un neodiplomato. Ci sono state dichiarazione di luminari della medicina che affermavano che probabilmente non avrebbero, ai giorno di oggi passato il test. A conferma di ciò, anche quest’anno lo sportello Numero chiuso ha ricevuto, il giorno stesso della selezione (2 settembre 2010), oltre 1400 chiamate di studenti che denunciavano l’alto livello di specializzazione dei quesiti. Dove è dunque il criterio di selezione?”
Alla nostra domanda se ritiene opportuna la richiesta dell’eliminazione dei test come prova d’accesso, il dott. Tortorella si dichiara per via principale, favorevole all’eliminazione; per via subordinata, propone la revisione della procedura e dei contenuti dei test. “Non vi sono libri di testo dove studiare, continua Tortorella, non è regolare svolgere una prova senza che ci siano dei manuali di riferimento”.
Sempre più densa dunque, la rete di dissensi, nei confronti della modalità dei test, in particolare per le facoltà medico-scientifiche. Un vasto campione di medici sostiene che la selezione dovrebbe avvenire post- iscrizione, non ante. Lo sbarramento al primo anno, per esempio, è una modalità di selezione, tra le più sostenute, in ambiente medico.
Per maggiori informazioni: numerochiuso.info
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