Bullo, ma de che???

Bullo … ma de che??? ”, progetto di Be Free, cooperativa sociale contro Tratta Violenza Discrimanzioni, relativo al bando Solidea dell’Istituto di Genere e solidarietà della Provincia di Roma.

Bullo … ma de che??? , progetto di Be Free, cooperativa sociale contro Tratta Violenza Discrimanzioni, relativo al bando Solidea dell’Istituto di Genere e solidarietà della Provincia di Roma, destinato alla prevenzione dei comportamenti aggressivi, è presentato presso la Scuola Piaget di Roma, mercoledì 27 ottobre 2010.
“Quasi otto ragazzi su dieci hanno conosciuto da vicino atti di bullismo, o perché ne sono stati vittima, o perché lo hanno subito i loro amici. Il 75% dei giovani dichiara che è giusto che la vittima di questi maltrattamenti cerchi aiuto in un genitore o comunque in una persona adulta, ma il 53% afferma che se accadesse a lui si difenderebbe da solo.  Sono più i ragazzi delle ragazze ad assistere ad atti di bullismo (77% contro il 68%), senza differenze significative tra il Nord e il Sud del Paese.
Cresce anche il giudizio negativo che i giovanissimi danno di chi, vittima di bullismo, cerca aiuto in un adulto: il 24% considera “fifone” o “spia” chi non cerca di difendersi da solo. La stragrande maggioranza (86-87%) dei partecipanti all’indagine considera pericolose azioni come fumare spinelli, guidare senza patente, rubare o avere rapporti sessuali non protetti; ma quasi il 62% dichiara di assumere apposta questi atteggiamenti, soprattutto per “dimostrare il proprio coraggio” (81% dei casi) e “per sentirsi grandi” (71%). (Indagine della Società italiana di pediatria che ha coinvolto più di 1.200 ragazzi tra i 12 e i 14 anni, presentata nel novembre 2006).
Il progetto Bullo… ma de che??? mira a prevenire comportamenti aggressivi (bullismo, razzismo, violenza di genere, omofobia) derivanti da dinamiche culturali, relazionali e sociali che il minore vive e agisce nella scuola e nel rapporto scuola-famiglia-comunità. Promuove il protagonismo attivo del sistema-scuola (organizzazione scolastica, docenti, studenti/esse, famiglie, comunità e istituzioni) sul tema della violenza e della convivenza tra i generi. Sviluppa la consapevolezza negli/nelle studenti/studentesse delle culture simboliche che li/le caraterizzano( ovvero quelle modalità con cui si organizzano i comportamenti e gli atteggiamenti nei confronti dell’apprendimento e della convivenza tra diversi entro i gruppi-classe), promuovendo negli studenti e nelle studentesse lo sviluppo delle competenze psicosociali (Life Skills), entro i processi di convivenza tra diversi. Mira a aumentare i  livelli di coesione e di socializzazione all’interno del gruppo classe.
I destinatari sono gli alievi degli Istituti Superiori di “J. Piaget” e  “Darwin” di Roma. Gli insegnanti e i genitori come destinatari intermedi.
Si realizzerà una ricerca-intervento sulle culture giovanili che esprimono i ragazzi e le ragazze di alcune scuole secondarie di secondo grado di Roma, con il contributo di attività di animazione e ascolto, capaci di far emergere e intercettare le situazioni di rischio.
Azioni di confronto e scambio tra i/le ragazzi/e, quali il World cafè, mediante cui costruire una conoscenza collettiva dei modelli culturali, prevalenti sulla differenza di genere o l’attività del Ciak si smonta, attraverso cui è possibile affrontare e smontare gli stereotipi sulle donne, ponendo particolare attenzione alla rappresentazione del femminile nelle relazioni sentimentali. Creazione  di sportelli/spazio d’ascolto (disponibile a studentesse/i genitori e insegnanti, sia individualmente che a piccoli gruppi) ed eventuale accompagnamento/invio presso Servizi sociali e/o strutture specializzate.
Un modello di coesione sociale e culturale per la nostra società.

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Il diritto al lavoro

Next Article

106 posti per l'AIFA

Related Posts