Sciopero generale per il cambiamento

Obiettivo della manifestazione degli universitari romani è principalmente quello di evidenziare la loro volontà pacifiva di riformare la ri-forma. Affermano di sentire il bisogno non solo di uno sbocco professionale, ma culturale. Soffocati da crediti e dalla previsione di un’università rivolta verso lo spettro della privatizzazione si considerano schiacciati da una realtà socio-economica asfittica.

Obiettivo della manifestazione degli universitari romani è principalmente quello di evidenziare la loro volontà pacifica di riformare la ri-forma. Affermano di sentire il bisogno non solo di uno sbocco professionale, ma culturale. Soffocati da crediti e dalla previsione di un’università rivolta verso lo spettro della privatizzazione si considerano schiacciati da una realtà socio-economica asfittica.
Valutano il ddl Gelmini, l’apice di un indirizzo politico volto a limitare l’influenza della formazione pubblica, così come preannunciato due anni fa, nella finanziaria del 2008 con la creazione della fondazioni a livello universitario. Temono che i tagli al diritto allo studio si possano ripercuotere a 360° sulla vita di un giovane che non è in grado, se non provvisto di una famiglia alle spalle, di potersi garantire un futuro.
Tra le tappe simboliche della manifestazione, anche i consultori familiari, n relazione alla proposta di legge regionale N.21 firmata da Olimpia Tarzia (Pdl) che va ad abrogare le legge istituiva dei Consultori familiari nella regione Lazio.
I giovani partecipanti all’evento studentesco e non solo poiché tra le file dei manifestanti, sono presenti anche professori associati, ricercatori e personale tecnico-amministrativo, ribadiscono che la loro protesta non è esclusivamente indirizzata alla riforma che tra poche ore avrà il voto finale del Senato, ma all’intera struttura socio-economica.
Si sentono solidali con il mondo del lavoro, con i precari, con i dipendenti dell’ATAC e dell’AMA che hanno assistito alle assunzioni per chiamata diretta (scandalo parentopoli del Comune di Roma), senza considerazione per i migliaia di partecipanti ai concorsi per le rispettive aziende municipalizzate.
“Noi ci possiamo permettere di manifestare- afferma un ragazzo del corteo- ma capisco che i lavoratori non hanno la stessa liberta di movimento”. Gli studenti hanno appena depositato un pacco bianco avvolto da un natalizio fiocco rosso alla sede centrale dell’ATAC
Mentre scorre il corteo ci troviamo di fronte a un uomo con il cartello “PAPA'”, ci chiarisce la scritta affermando che intende in questo modo opporsi a coloro che hanno invitato i genitori a fare rimanere a casa i figli a studiare”. Accanto, la figlia che si arrampica a un palo della luce per fotografare il corteo, con la scritta “FIGLIA”.
Fine ultimo e principe di oggi 22 dicembre 2010 è quello di consegnare un simbolico pacco regalo alla CGIL come invito a indire uno sciopero generale che sia da stimolo alle forze governative per un’accurata riflessione sul disagio sociale che non riguarda solo i giovani e che si attivi per cambiare l’indirizzo della loro azione economica, sociale, culturale, e pertanto politica in senso lato.

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Il pacco degli studenti al governo

Next Article

Dubbi tecnici sul ddl Gelmini

Related Posts