La nostra generazione ha il diritto di tentare

Siamo forse giunti alla primavera democratica del mondo arabo. Dalla Tunisia all’Egitto, migliaia le persone che si sollevano in nome della dignità, riforme e pari opportunità, una cesura definitiva con sistemi dittatoriali e anti democratici.

Siamo forse giunti alla primavera democratica del mondo arabo. Dalla Tunisia all’Egitto, migliaia le persone che si sollevano in nome della dignità, riforme e pari opportunità, una cesura definitiva con sistemi dittatoriali e anti democratici. Una rivoluzione che nasce, in gran parte, nel mondo virtuale di Internet: Facebook e Twitter agorà di incontro e di moti insurrezionali che stabiliscono strategie e creano consenso in modo democratico e diretto.

Particolare contributo alle manifestazioni che si sono svolte in Egitto che hanno culminat nel  venerdì della collera (venerdì scorso, migliaia di persone si sono riversate sulle strade delle principali città egiziane per manifestare contro il regime. Si calcolano 100 morti negli scontri con la polizia e l’esercito), si riscontra il movimento dei blogger “6 aprile”: gruppo egiziano di giovani, uomini e donne, costituitosi grazie alla rete, che hiedono il termine del regime dittatoriale del rais Mubarak.

Le nuove tecnologie assistono e supportano i giovani mediorientali nella loro speranza di indirizzare la democratizzazione della società.  Nasce nel 2007, la rete 6 aprile con l’obiettivo di creare una rete di “amici del paese” per luna effettiva riforma dello stesso. Ideatore del gruppo, Abu Maher insieme a Israa Abdel-Fattah, una moglie e un figlio. In quel giorno, si indisse uno sciopero generale contro la corruzione e le mancanze di libertà del regime di Mubarak, forte la partecipazione di studenti e universitari.

Appuntamenti su Facebook e Twitter per contestare corruzione, disoccupazione, mancanza di riforme “Mubarak dégage”, Mubarak se ne deve andare, tra gli slogan della massiva rivolta. Scambiare le informazioni e pubblicare i video, costituiscono due degli strumenti con cui utilizzano i social network, mediante l’uso intensivo dei telefonini con i quali caricano video e fotografie.

“ Osserviamo una fede profonda nella nostra abilità di rovesciare il regime” dichiara Salwan Muhammad, 26 anni al quotidiano online “The Media Linea”, ingegnere di telecomunicazione e attivista della rete 6 aprile.

Twitter e Facebook, dunque i nuovi reporter dello spazio web 3.0 trasfontarielo e oltre ogni barriera politica e sociale.

Leggiamo nel blog dell’April 6 Youth Movement: “ La nostra generazione ha il diritto di provare, sia se avremo successo, sia se rappresenteremo  lesperienza da cui trarranno beneficio, altre generazioni

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