PLG: Giovani protagonisti

Primo Convegno Nazionale delle Politiche per i giovani a Napoli. “Le politiche giovanili devono diventare il primo punto in agenda per il Paese” ha affermato l’Assessore Riccio.

Il Palazzo delle Arti di Napoli (PAN) ha ospitato il Primo Convegno Nazionale delle Politiche per i giovani.

Un’occasione di confronto e scambio sulle migliori esperienze sviluppate negli ultimi tre anni in 27 città d’Italia attraverso il Piano Locale Giovani , strumento di programmazione delle politiche giovanili promosso dal Ministero della Gioventù in collaborazione con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci).

Il convegno ha rappresentato la conclusione di un progetto dell’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Napoli che ha visto attuarsi importanti iniziative negli ultimi tre anni ma soprattutto l’acquisizione di un nuovo metodo e un cambio di prospettiva. Non più politiche di emergenza sociale ma partecipazione dei giovani stessi dall’ideazione alla stesura di nuovi progetti, come proposto in questi ultimi giorni ai giovani partecipanti del Campus Giovani allestito presso il Centro Polifunzionale di Marechiaro.

“Dopo 20 anni, oggi costruiamo una programmazione per le politiche giovanili. Il Piano Locale Giovani è un’esperienza felice e interessante ma un punto di partenza, le politiche giovanili come rete di servizi, palestra e luogo di scambio e riflessione, devono diventare il primo punto in agenda per il Paese” ha affermato Giulio Riccio, Assessore Comunale alle politiche giovanili.

Derrick de Kerckhove, direttore del McLuhan Progam presso l’Università di Toronto e docente di Sociologia della cultura digitale presso l’Università di Napoli Federico II, ha parlato del problema dell’essere e del sentirsi dei giovani, di identità anche in relazione alla propria reputazione digitale. “Siamo nell’era Pinocchio 2.0 – ha spiegato – assistiamo alla trasformazione della dimensione umana nella dimensione digitale”.

Una riflessione sul mondo giovanile è offerta poi dal prof. Ugo Marani, direttore dell’Azienda per il Diritto allo Studio della Federico II: “Il mondo giovanile non è omologato ma diversificato, polarizzato con presenza di valori e disvalori. Da un lato c’è una minoranza di giovani che si interessa al volontariato, tiene un comportamento leale – quasi masochistico! – e che mantiene rapporti con la società civile, dall’altro una maggioranza – magari di giovani medio-borghesi – facilmente legati a disvalori. I nostri referenti sono un pezzo di gioventù e dobbiamo fare attenzione perché la politica giovanile rischia di diventare politica di aristocrazia, non per tutti i giovani” ha concluso Marani.

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