Regolamenti Gelmini approdono al CdM

Approvata la legge Gelmini, ora inizia la fase dell’attuazione dei regolamenti per dare applicazione alla legge stessa. Venerdì 21 gennaio 2010, il ministro del MIUR porterà davanti al nostro Consiglio dei ministri, il primo regolamento che riformula l’accesso  alla professione di docente universitario di prima e seconda fascia.

Uno dei punti focali della riforma sta per diventare applicativo:  svaniti i concorsi, si prevede l’abilitazione nazionale per i docenti, titolo d’obbligo per accedere ai posti di docenza nei singoli atenei con eventuale chiamata locale dalla singola università.

Spetta dunque, ora  al Miur, l’emanazione dei primi decreti attuativi: messa in atto del nuovo procedimento di reclutamento dei  docenti,  revisione dei settori concorsuali che passano da 300 a 193, descrizione dei criteri previsti dalla commissione per concedere l’abilitazione all’insegnamento e ,last but not least, l’equipollenza dei titoli italiani di studio all’estero

Per dare vita a questi strumenti tecnici sarà necessario il regolamento principale che stabilisce le persone deputate alla selezione dell’organico della docenza. Ogni anno si procederà a bandire le selezione per il conseguimento dell’abilitazione.  Chi non supererà la selezione dovrà saltare due turni.

I selezionatori (si costituirà una commissione per ogni area concorsuale) rimarranno in carica per due anni e  saranno scelti in modo casuale, mediante sorteggio per arginare il fenomeno del clientelismo.  I commissari dovranno possedere un curriculum di alto livello, da pubblicare online.

In ogni commissione ci sarà un membro estratto a sorte fra alcuni candidati di un paese Ocse diverso dall’Italia scelti dall’Anvur, la nuova agenzia di valutazione. Di ogni commissione non potranno far parte due professori appartenenti alla stessa università. Nessun commissario potrà far parte contemporaneamente di più commissioni.

Per l’approvazione definitiva è necessario il vaglio delle commissioni parlamentari competenti e del Consiglio di Stato, procedura che dilata il tempo di applicazione della legge.

Un compito importante spetta al CUN (Consiglio Universitario Nazionale), che possiede la facoltà di esaminare la legge e fornire delle proposte da discuterr con il ministro della Pubblica Istruzione.

Il neonato organo COSAU (Coordinamento Organizzazioni e Sindacati Autonomi dell’Università”) nonostante le riserve sui contenuti della legge,  ha dichiarato la sua volontà di dialogare con il ministro per stabilire insieme i decreti attuativi.

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