Il soffio della vita artificiale nelle cose

L’associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale premia il Politecnico di Bari per la migliore tesi di Dottorato di Ricerca a Floriano Scioscia, giovane ingegnere-ricercatore.

L’associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale premia  il Politecnico di Bari per la migliore tesi di Dottorato di Ricerca.

Oggi, la tecnologia a disposizione e l’ausilio di nuovi materiali hanno risvegliato l’antico sogno. Ed ecco la robotizzazione industriale; la gestione di processi governata da calcolatori, ma ancor di più ci si aspetta nel prossimo futuro dall’integrazione della rete internet con il campo dell’intelligenza artificiale, ovvero della capacità che oggetti e sistemi possono interloquire con il mondo circostante con un grado sempre maggiore di autonomia dall’uomo. Internet è, come ben noto, la più vasta rete di calcolatori del pianeta.

È oggi impensabile un suo ulteriore allargamento in termini spaziali poiché la copertura della stessa ha raggiunto dimensioni pressoché globali. Una ulteriore fase di sviluppo si intravede però in termini di pervasività della rete secondo un’evoluzione che porterà alla cosiddetta “Internet delle Cose”. Saranno sempre più diffusi, nei comuni ambienti di vita e di lavoro, micro-dispositivi capaci di legare il mondo fisico al mondo digitale: elettrodomestici intelligenti, reti di sensori per l’automazione di case ed uffici e per il monitoraggio stradale ed ambientale, etichette elettroniche per l’identificazione di oggetti e prodotti.

Tutti questi dispositivi possono produrre dati e comunicare tra loro attraverso reti mobili ad hoc, cioè non basate su un’infrastruttura fissa. Scopo dell’Internet delle Cose è controllare per poi coordinare gli oggetti presenti in un ambiente al fine di assistere gli utenti nelle loro attività quotidiane, fornendo informazioni e servizi adattati al contesto in maniera automatica, intelligente e discreta.

Su queste argomentazioni si è basata la tesi di Dottorato di Ricerca di Floriano Scioscia, giovane ingegnere-ricercatore precario del Politecnico di Bari, premiato dall’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, a cui ha attribuito il premio nazionale “Marco Cadoli” per il 2011.

La tesi, dal titolo Metodologie di rappresentazione della conoscenza e ragionamento automatizzato per infrastrutture di calcolo mobili e pervasive, ha avuto come obiettivo lo studio e lo sviluppo di tecniche per consentire agli oggetti di auto-descriversi nei confronti del mondo esterno. Allo scopo sono state adoperate tecnologie di “rappresentazione della conoscenza”, un ramo dell’intelligenza artificiale.

Esse permettono, infatti, di connotare ed elaborare la semantica (cioè il significato) delle informazioni che accompagnano oggetti e soggetti, consentendo così applicazioni e servizi avanzati ad alto valore aggiunto per consumatori ed imprese.

“Lo studio affrontato – dice l’ing. Floriano Scioscia –  ha definito metodologie ed architetture innovative per adattare tali tecnologie, già di per sé complesse, ai contesti dell’Internet delle Cose, caratterizzati da forti limitazioni nelle risorse di calcolo, memoria e comunicazione”.

Viva soddisfazione hanno espresso al giovane ricercatore, il Rettore del Politecnico, Nicola Costantino e il prof. Eugenio Di Sciascio, docente e coordinatore del Laboratorio di Sistemi Informativi del Politecnico di Bari, Laboratorio presso il quale Floriano Scioscia opera.

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