A Mirandola incontri preliminari tra studenti e professori

REPORTAGE. Mentre i maturandi del resto d’Italia siedono dietro ai banchi per svolgere la prova scritto di italiano, i giovani terremotati incontrano le commissioni in via preliminare

REPORTAGE. Mentre i maturandi del resto d’Italia siedono dietro ai banchi per svolgere la prova scritto di italiano, i giovani terremotati incontrano le commissioni in via preliminare

di Martina Chichi

Alle otto e mezza l’aria di Mirandola è già bollente. Questa mattina i ragazzi non combattono contro il caldo nel tentativo di studiare; in attesa della data di inizio degli esami, il 25 giugno, sono in fila di fronte agli spazi messi loro a disposizione nella scuola media inferiore Montanari per poter incontrare le commissioni. Un appuntamento che si ripeterà fino al 22 giugno, per consentire agli alunni delle medie di concludere la loro sessione senza intralci e per far conoscere ai docenti i maturandi con qualche giorno di anticipo.

Un sospiro di sollievo per gli studenti dell’ultimo anno, che solo ieri hanno scoperto di avere qualche giorno in più a disposizione prima di essere valutati in un orale che varrà 75 punti. La dirigente scolastica dell’istituto Galilei, Milena Prandini, loda l’iniziativa: “Ringrazio i commissari esterni, alcuni dei quali provengono da zone lontane e non colpite dal terremoto. Questi incontri consentiranno agli studenti di entrare in contatto con i professori di fronte ai quali dovranno sostenere l’esame, per cercare di chiarire i loro dubbi e per garantire la qualità della didattica, anche in occasione di questa prova”.

I ragazzi hanno una percezione diversa di quanto accade. Sara, studentessa del liceo scientifico del Galilei, è appena uscita dall’aula. “Ci hanno fatti entrare tutti insieme in una classe e spiegato come si svolgerà l’esame. Abbiamo consegnato le tracce o le tesine scelte per l’orale e infine hanno cercato di tranquillizzarci. In tutto è durato un quarto d’ora e a dir la verità è stato inutile come incontro. Le prime due settimane dopo il terremoto sono state di scosse, è stato impossibile studiare. Ora, con il caldo, continua a essere difficile”. L’estate è sempre torrida a Mirandola, l’aria è immobile, quest’anno, però, non ci sono i condizionatori di casa a dare una mano. Secondo un compagno di classe, Enrico, tutti saranno promossi.

Di diverso avviso i professori. Alberto, docente giovane, insegna meccanica applicata. Non era a conoscenza di come si svolgessero esattamente questi incontri fino al momento in cui non ha avuto inizio. Il presidente di commissione illustra la situazione ai ragazzi, chiede loro quanti sono riusciti a stampare la tesina e chi ha particolari difficoltà, risponde alle domande sullo svolgimento dell’orale. “Gli ultimi giorni con i ragazzi sono i più importanti, si guardano le prove degli esami precedenti, noi ci siamo dovuti arrangiare via email, molti hanno problemi pratici, altri hanno messo lo studio da parte per aiutare le famiglie a districarsi in altre situazioni, a rimettere le cose in sesto. Vogliamo che siano tranquilli, ma non regaleremo niente, perché dobbiamo valutare l’impegno dimostrato in tutto l’arco dell’anno, fino al 20 maggio”.

Davide, del tecnologico, non si sente sollevato dalle parole del presidente di commissione. “Dobbiamo sostenere l’esame in queste condizioni, ci giochiamo tutto all’orale, è molto più duro rispetto a un esame normale”. “Non ci faranno sconti”, questo il commento di Filippo mentre esce dalla classe. C’è anche chi si pone in modo positivo di fronte a questa opportunità: “Possiamo far capire di aver lavorato alla tesina già da prima del terremoto, presentandola ora e di non averla realizzata solo negli ultimi giorni”.

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